venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Bankitalia: nel II trimestre attività economica stabile o in lieve calo

“Gli indicatori congiunturali più recenti segnalano che l’attività economica in Italia sarebbe rimasta stazionaria o leggermente diminuita nel secondo trimestre. A ciò avrebbe contribuito soprattutto la debolezza del ciclo industriale, comune anche alla Germania, determinata dal persistere delle tensioni commerciali.

Nelle indagini della Banca d’Italia le valutazioni delle imprese sull’andamento della domanda per i propri prodotti sono lievemente migliorate; prefigurano tuttavia un rallentamento nei prossimi mesi e indicano piani di investimento in espansione molto modesta per l’anno in corso.

Nonostante la flessione del commercio internazionale, le esportazioni sono moderatamente cresciute nei primi quattro mesi dell’anno”. E’ quanto si legge nel Bollettino economico della Banca d’Italia, secndo cui “le incertezze sull’evoluzione del contesto globale si riflettono in giudizi sfavorevoli delle imprese sulle prospettive future degli ordini esteri. Si è però ancora ampliato l’avanzo di conto corrente; la posizione debitoria netta sull’estero del Paese si e’ quasi annullata”.

Inoltre, “dall’inizio dell’anno gli investitori esteri hanno acquistato titoli pubblici italiani; il saldo passivo della Banca d’Italia sul sistema dei pagamenti TARGET2 si è ridotto. Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici e la debolezza del ciclo economico frenano l’inflazione, che è diminuita in giugno allo 0,8% (0,4% al netto delle componenti alimentari ed energetiche).

Le aspettative di inflazione delle famiglie e delle imprese desunte dai sondaggi restano contenute, anche se sono state riviste lievemente al rialzo rispetto al primo trimestre dell’anno. I differenziali di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi hanno risentito dell’evoluzione dell’incertezza sulla politica di bilancio: sono aumentati in maggio e sono scesi a partire dalla prima settimana di giugno.

A tale diminuzione hanno contribuito, in un quadro di generalizzata flessione dei premi per il rischio favorita dalle prospettive di accomodamento monetario, la revisione del disavanzo atteso per l’anno in corso e la conseguente decisione della Commissione europea di non raccomandare l’avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell’Italia”.

“Lo spread sovrano rispetto ai titoli di Stato tedeschi resta tuttavia superiore al livello prevalente ad aprile del 2018. Il credito bancario al settore privato si è leggermente indebolito; la crescita è ancora solida per le famiglie, mentre i finanziamenti alle imprese si sono lievemente contratti. L’aumento dell’onere della provvista obbligazionaria delle banche registrato lo scorso anno si è finora trasmesso in misura contenuta ai tassi di interesse praticati sui prestiti alla clientela, anche grazie all’elevata liquidità e al miglioramento dei bilanci bancari; si confermano tuttavia segnali di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito per le imprese di minore dimensione”. (Italpress)

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