martedì, 19 Marzo, 2024
Economia

Agroalimentare settore da 548 miliardi. Il Piano Coldiretti: serve innovazione, qualità, digitale e controlli 100% Made in Italy

Puntare tutto e subito su un Agroalimentare – settore che vale 538 miliardi di euro – dove di punti tutto su qualità, biologico, digitale e con il controllo 100% del Made in Italy. È il progetto ambizioso che la Coldiretti vuole realizzare a beneficio delle imprese e dei consumatori.

“Con l’emergenza coronavirus nasce la prima via italiana per l’agroalimentare 4.0 dal campo alla tavola con tecnologie, sicurezza e controlli 100% Made in Italy”, scrive con una certa enfasi la Coldiretti il cui annuncio è arrivato in occasione dell’Innovation Day con lancio del manifesto in collaborazione con Filiera Italia e con Bonifiche Ferraresi per il futuro della filiera del cibo nell’era post Covid.

“L’emergenza coronavirus”, spiega il manifesto, “ha imposto un cambiamento radicale del modello economico globalizzato. Dal modo di rapportarsi con i consumatori alla sostenibilità ambientale, economica e sociale e nel nuovo scenario post emergenza l’innovazione sarà uno strumento imprescindibile per garantire la prosperità della società”.

“Una realtà”, evidenzia la Coldiretti, “che vede sempre più al centro di tutto l’agroalimentare con una filiera che in Italia vale oltre 538 miliardi di euro, il 25% del Pil e offre lavoro a 3,7 milioni di persone dal campo alla tavola, passando per industria, distribuzione e ristorazione. Considerata quindi l’importanza del settore serve un impegno che”, afferma l’alleanza, “deve coinvolgere imprese e istituzioni per la nascita del primo piano nazionale dell’agrifood 4.0 con obiettivi chiari e definiti”. Il progetto che ha un ampio spettro di declinazioni: digitale, qualità, consapevolezza dei consumatori, ambiente, sostenibilità, sicurezza, si propone 6 obiettivi strategici.

Come l’accelerare la transizione digitale premiando l’adozione di tecnologie di agricoltura e zootecnia di precisione con progetti in grado di preservare le caratteristiche uniche del nostro territorio; il fornire agli agricoltori supporto alle decisioni agronomiche in tempo reale. Creare consapevolezza e cultura nel consumatore sulla provenienza dei prodotti e delle loro caratteristiche, garantendo sicurezza, salubrità e qualità attraverso l’adozione di tecnologie digitali per la tracciabilità dei prodotti; l’incentivare modelli economici innovativi che prevedano una più equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento. Sostenere lo sviluppo di canali di vendita digitali per le filiere corte nazionali; e lo sviluppare di brevetti basati su tecnologie “che abbiano uno standard tecnologico “made in Italy”, propone la Coldiretti, “a servizio della filiera agroalimentare italiana per migliorarne efficienza ed efficacia”.

Fra i primi promotori dell’iniziativa, oltre a Coldiretti, Filiera Italia e Bonifiche Ferraresi, ci sono. Abaco, Agrorobotica, Antaresvision, Blutentacles, Bluarancio, Bs Company, Cynomis, Edo, IBF, Idroplan, Hort@, XFarm, XNext, Ono, Revétree, Youfarmer, Agrofood Bic, Radarmeteo, EVJA, Meteoleaks, Tokenfarm e Tziboo. “Siamo pronti a fare la nostra parte”, affermano i firmatari del manifesto, “e garantiamo al Made in Italy un #futurogiàpresente”.

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