mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Esteri

Kiev: grande attacco su obiettivi militari in Russia

Mosca: usati missili Usa, reagiremo. Cremlino: all'eventuale tavolo negoziale solo gli Usa, "nulla da discutere con Londra e Bruxelles". La Nato annuncia una missione per proteggere i cavi nel Baltico

L’esercito ucraino ha riferito ieri di aver colpito con dei missili un importante impianto chimico che produce esplosivi, munizioni per artiglieria e lanciarazzi multipli, nonché componenti per i missili da crociera nella regione di confine di Bryansk, in uno dei più grandi attacchi in Russia dall’invasione dell’Ucraina. Una fonte del servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha detto all’agenzia France-Presse che anche un impianto chimico nella regione di Tula, colpito dai droni dei servizi di sicurezza ucraini, di un deposito di bombe aeree e missili da crociera presso l’aeroporto di Engels (regione di Saratov) e della raffineria di Saratov. “Questo è uno dei più grandi attacchi ucraini alla Russia dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, quasi tre anni fa”, ha affermato la fonte.

Mosca: abbattuti sei missili Atacms, “reagiremo”

“I droni sono riusciti a distrarre le difese aeree russe, aprendo la strada ai missili per colpire gli obiettivi principali”, ha detto l’esercito ucraino, senza specificare quali missili siano stati utilizzati. Le forze russe però hanno detto di aver abbattuto sei missili ATACMS di fabbricazione statunitense, il cui uso da parte di Kiev in territorio russo è stato recentemente autorizzato dalla Casa Bianca, e otto missili britannici Storm Shadow. Il ministero della Difesa ha dichiarato che la Russia risponderà agli attacchi. La Difesa russa ha inoltre rivendicato la conquista di due località nella regione di Donetsk, ma il progetto di mappatura Deep State, vicino alla Difesa ucraina, non conferma il controllo russo di queste specifiche località sulla linea del fronte.

Lavrov: da Trump segnali positivi, ma attende “iniziative concrete”

Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli Esteri russo

Tuttavia la Russia giudica positivamente alcuni cambi di tono nelle dichiarazioni dell’amministrazione di Donald Trump, ha detto il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ed è pronta a discutere di “garanzie di sicurezza per il Paese che ora si chiama Ucraina, o per una parte di questo Paese, che non è ancora determinata”. Ma attende dal presidente eletto americano “iniziative concrete”: “Il semplice fatto che si cominci a parlare di più delle realtà sul terreno, è una cosa che probabilmente merita di essere bene accolta”. Nel giugno dello scorso anno il presidente Vladimir Putin ha detto che Mosca è pronta a un cessate il fuoco solo se le truppe ucraine si ritirano completamente dalla Crimea e dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, e se Kiev si impegna ufficialmente a non entrare nella Nato. Ma ciò dovrà avvenire in un più vasto “contesto euroasiatico” per la sicurezza collettiva, ha aggiunto Lavrov. “Il punto non è l’Ucraina, ma che l’Ucraina viene utilizzata per indebolire la Russia. Naturalmente, le minacce sui nostri confini occidentali devono essere eliminate”. Inoltre Nikolai Patrushev, consigliere del presidente russo Vladimir Putin, ha detto martedì al quotidiano Komsomolskaya Pravda che solo la Russia e gli Stati Uniti dovrebbero essere coinvolti in qualsiasi negoziato, ovvero “senza la partecipazione di altri Paesi occidentali. Non c’è nulla da discutere con Londra e Bruxelles”.

Missione Nato nel Mar Baltico

Kristen Michal, primo ministro Estonia, Alexander Stubb, presidente della Repubblica Finlandia, Mark Rutte, segretario generale della Nato

In occasione di un incontro a Helsinki con i leader dei otto paesi alleati che si affacciano sul Mar Baltico, il Segretario Generale della Nato Mark Rutte ha annunciato che l’Alleanza sta lanciando una nuova missione, denominata “Baltic Sentry” (Sentinella del Baltico) per proteggere i cavi sottomarini nella regione del Mar Baltico. Oltre a “fregate e aerei da pattugliamento marittimo”, la missione prevede una piccola flotta di droni navali sarà dispiegata “per fornire una maggiore sorveglianza e deterrenza”. Annunciando la nuova operazione, Rutte ha fatto notare che oltre il 95% del traffico Internet è assicurato da cavi sottomarini e che 1,3 milioni di chilometri di cavi garantiscono ogni giorno transazioni finanziarie per un valore stimato di 10.000 miliardi di dollari. Perciò l’Alleanza non accetterà attacchi alle sue infrastrutture critiche, ha detto Rutte, sottolineando che “faremo tutto ciò che è in nostro potere per assicurarci di reagire, di essere in grado di vedere cosa sta accadendo e di prendere le misure successive per assicurarci che ciò non accada di nuovo”. Proprio mentre Rutte annunciava la missione, l’emittente statale polacca Tvp ha riferito che una nave appartenente alla “flotta ombra” russa è stata vista girare intorno a un gasdotto di gas naturale che va dalla Norvegia alla Polonia.

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