sabato, 28 Dicembre, 2024
Esteri

Israele, bombe sullo Yemen, su Gaza e contro Hezbollah

Anche i sanitari tra le vittime di un raid israeliano vicino all'ospedale di Kamal Houthi rivendicano missile sull'aeroporto di Tel Aviv

Sono almeno cinquanta le vittime dell’attacco israeliano ieri sull’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza. Il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, aveva annunciato poco prima che cinque membri del suo staff, tra cui un medico, sono stati uccisi da un raid dell’esercito israeliano. Tra le persone uccise ci sono anche un pediatra e un tecnico di laboratorio. “Un attacco israeliano ha ucciso cinque membri dello staff dell’ospedale”, ha dichiarato il dottor Hossam Abou Safiya, aggiungendo che si tratta di un pediatra, un tecnico di laboratorio, due autisti di ambulanze e un addetto alla manutenzione. In un altro episodio, quattro persone sono state uccise nel bombardamento della casa di un’altra famiglia in un quartiere nel sud-est di Gaza City, e due palestinesi sono stati uccisi da un altro attacco aereo contro una terza abitazione a Sabra, in nel centro della capitale della Striscia, dove si contano, secondo le informazioni diffuse dalle autorità di Hamas, anche 20 feriti e 7 dispersi.

Colpite infrastrutture tra Libano e Siria

Contemporaneamente l’esercito israeliano ha reso noto di aver effettuato una serie di attacchi al confine tra Libano e Siria contro “un’infrastruttura utilizzata per contrabbandare armi attraverso la Siria verso l’organizzazione terroristica Hezbollah in Libano presso la postazione di Janta”, ha detto un portavoce militare. In Libano, l’agenzia ufficiale Ani ha riferito che gli attacchi hanno preso di mira la regione montuosa della Bekaa, nell’est del paese, vicino al confine siriano.

6mila donne protestano in Siria

In Siria intanto oltre 6 mila donne, rinchiuse in quanto parenti di combattenti stranieri dello Stato islamico (Isis) nel campo di Al Hol, sotto il controllo curdo nel nord-est della Siria hanno protestato con violenza per la propria liberazione dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Il campo di Al Hol, fondato nel 2016, si trova vicino al confine con l’Iraq. Attualmente ospita circa 40 mila sfollati, in maggioranza iracheni e siriani.

Il ricercatore sui movimenti islamici estremisti Lamar Arkandi ritiene che le speranze degli stranieri detenuti nelle carceri e nei campi in Siria siano raddoppiate. Anche perché il leader di Hayat Tahrir al Sham (Hts), Ahmed Charaa, che ha rovesciato Al Assad, ha menzionato la possibilità di concedere la cittadinanza siriana ai combattenti stranieri. “In questo periodo, il programma educativo si è interrotto dopo che il team pedagogico è stato picchiato e le aule sono state distrutte, così come il mercato locale”, ha riferito il direttore del campo, JihanHanan.

Israele intercetta un missile Houthi

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver intercettato un missile proveniente dal territorio dello Yemen prima che entrasse nello spazio aereo dello stato ebraico. Poche ore dopo iribelli Houthi ne hanno rivendicato la responsabilità e hanno affermato che l’obiettivo era l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.I media israeliani avevano riferito infatti che gli arrivi erano stati bloccati per circa mezz’ora. Il gruppo yemenita aveva promesso giovedì sera che avrebbe risposto dopo che gli aerei da guerra israeliani avevano bombardato diversi siti nello Yemen all’inizio della giornata, tra cui l’aeroporto internazionale di Sana’a, il porto di Hodeida e le infrastrutture petrolifere, uccidendo almeno sei persone.

Onu condanna attacchi israeliani e Houthi

“Gli attacchi aerei di Israele compiuti all’aeroporto internazionale di Sana’a, nei porti del Mar Rosso e nelle centrali elettriche nello Yemen sono allarmanti. Gli attacchi aerei hanno ucciso almeno tre persone e ferito decine”. Così ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres condannando l’aggravarsi delle tensioni tra Yemen e Israele. Guterres ha ricordato come le operazioni israeliane seguano un anno di azioni gravi da parte degli Houthi nel Mar Rosso e nella regione, e che hanno messo a rischio i civili. Il segretario generale ha sottolineato l’importanza di rispettare la legge internazionale umanitaria e di proteggere i civili e le infrastrutture civili. “Il personale umanitario – ha continuato – non deve essere preso di mira ma deve essere rispettato sempre”.

Usa: sosteniamo il diritto di Israele a difendersi

“Siamo a conoscenza di tali segnalazioni e sosteniamo il diritto di Israele a difendersi. Nel farlo, è fondamentale che le operazioni di Israele siano condotte in modo da rispettare i suoi obblighi in materia di protezione dei civili”. È quanto ha precisato il dipartimento di Stato americano a Ynet a seguito dell’attacco israeliano in Yemen che ha preso di mira l’aeroporto internazionale di Sana’a, città controllata dal gruppo Houthi.

 

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