venerdì, 29 Marzo, 2024
Salute

Dopo il Covid-19, più vaccini per l’influenza

L’emergenza sanitaria in corso a causa del virus Sars-Cov 2 rende ancora più necessario organizzare in modo capillare e con un largo anticipo la campagna vaccinale 2020-2021 sull’influenza che, com’è noto, costituisce il mezzo più efficace per prevenirla e ridurne le complicanze.

La sorveglianza dell’influenza nel periodo compreso tra il 2019 e il 2020 ha fatto emergere 169 casi gravi (tra cui 35 decessi). L’età mediana dei casi segnalati è di 61 anni e il 78 per cento ha più di 50 anni. L’82 per cento dei casi gravi e il 97 per cento dei decessi da influenza presentano almeno una patologia cronica preesistente. Tutte caratteristiche, queste, che si sovrappongono con l’infezione da Covid-19.

Ogni anno il Ministero della salute predispone una circolare con indicazioni di prevenzione e controllo dell’influenza; in essa sono indicate anche le categorie a cui è raccomandata e offerta gratuitamente la vaccinazione, oltre che il periodo di inizio e le caratteristiche della campagna. Quest’ultimo, generalmente, coincide con quello autunnale, dalla metà di ottobre a fine dicembre.

La pandemia legata al coronavirus rende ancora più necessario organizzare in modo capillare e con un largo anticipo la campagna vaccinale 2020-2021 sull’influenza. Questa considerazione sta già spingendo diversi Paesi, in particolare quelli dell’emisfero australe – che stagionalmente hanno l’epidemia anticipatamente rispetto alle nostre aree – a richiedere maggiori scorte di vaccini, anche perché intendono allargarne la copertura della popolazione rispetto agli anni precedenti.

Il nostro Paese, peraltro, non ha una sua capacità autonoma di produzione dei vaccini antinfluenzali e deve necessariamente rivolgersi a multinazionali estere per gli approvvigionamenti. Viste le difficoltà evidenziate nelle forniture di dispositivi di protezione individuale, ventilatori o attrezzature sanitarie in genere, sarebbe opportuno muoversi per tempo e organizzare con largo anticipo la campagna vaccinale relativa all’influenza e, ove possibile, verificare anche lo stimolo a una produzione vaccinale autonoma del Paese da parte di aziende farmaceutiche italiane.

Questo l’obiettivo che si sono prefissi la vicepresidente della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera, Michele Rostan, ed i suoi colleghi cofirmatari Vito De Filippo e Lucia Noja, tutti di Italia Viva, attraverso una dettagliata interrogazione al Ministro della Salute, Roberto Speranza.

I tra parlamentari, dopo aver passato in rassegna i vari problemi sul tappeto, chiedono di sapere se il titolare del Dicastero “intenda adottare iniziative per anticipare la campagna vaccinale 2020/2021 contro l’influenza, per allargare la quota generazionale, abbassando il limite di età, e per ripristinare la somministrazione in ospedale per operatori sanitari”, oltre che per garantire un numero adeguato di vaccini.

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