domenica, 13 Ottobre, 2024
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A Firenze la tre giorni del Festival del Lavoro premia i giovani

La tre giorni del Festival del Lavoro, organizzato a Firenze dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, si è conclusa sabato 18 maggio ma dei contenuti delle proposte emerse si dovrà continuare a parlarne.

Un’edizione all’insegna dei giovani, a partire dai ragazzi che si sono aggiudicati il premio per il progetto ‘GenL’, il videogame ideato dai consulenti del lavoro già nel 2019 per sensibilizzare i più giovani ai temi della legalità e del lavoro etico.

A consegnare il premio Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, che ha voluto ringraziare il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, per aver organizzato l’evento.

Per provare a sentire l’aria che si è respirata in questa edizione 2024 del Festival del lavoro abbiamo voluto intervistare un professionista che di lavoro se ne intende è che ogni anno partecipa allo straordinario evento. Il Dottor Nicola Sgariglia è Presidente del Collegio dei Revisori del Consiglio Provinciale di Napoli dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ed è Titolare dello Studio Sgariglia & Partners.

Dottor Sgariglia, lei è Titolare dello Studio Sgariglia & Partners, con un’esperienza ventennale nella professione di Consulente del Lavoro, ed è altresì Presidente del collegio dei revisori del Consiglio Provinciale di Napoli dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Per professionisti come lei, il Festival del Lavoro è un appuntamento annuale irrinunciabile. In cosa il festival del Lavoro 2024 è stato differente da tutte le precedenti edizioni?
Il festival è un evento di categoria che da 14 anni coinvolge non solo i consulenti del lavoro ma l’intero mondo del lavoro, istituzioni, le parti sociali.

Il festival è un incontro tra persone che si confrontano sulla visione futuristica delle tematiche che vengono trattate durante il Festival. Quest’anno si è parlato di Etica e sicurezza nell’era dell’intelligenza artificiale.

Ogni anno è sempre diverso dagli altri ma hanno tutti una cosa in comune: sono sempre spunti di riflessione, su come cambierà da lì a poco la professione e il mondo delle imprese ed è un’occasione per conoscere tante nuove persone.

La sicurezza è la tutela del lavoratore deve essere una priorità per tutte tipologie di lavoro e dovrebbe essere un obbligo prima di carattere morale e poi legislativo (non dovrebbe essere un obbligo di legge tutelare i lavoratori)

L’intelligenza artificiale è un’opportunità per i liberi professionisti e le imprese, per accelerare dei processi ma non sostituirà, nel breve termine, l’essere umano, siamo persone d’amore abbiamo bisogno di sentimenti anche nell’ambito lavorativo, ci sono skill che non sono sostituibili.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervenendo nel corso dei lavori della giornata conclusiva del Festival del Lavoro, ha rivolto l’invito generale ad “avere la capacità di seguire il mondo che cambia”. Quanto c’è di vero in questa affermazione e in che modo sta cambiando il mondo del lavoro?
Condivido l’affermazione del Ministro, negli ultimi anni l’innovazione e il progresso si sono sviluppati velocemente e il Covid ha accelerato ancora di più il processo.

Dobbiamo essere sempre pronti al cambiamento e creare una sinergia soprattutto con i più giovani che hanno idee, progetti e visioni mentre i meno giovani hanno più esperienza e qualche mezzo in più.

Tuttavia i giovani hanno più capacità di seguire i cambiamenti ma hanno poca preparazione perché in verità il nostro paese necessita di un cambio del sistema scolastico ed in particolare di quello universitario.

Onestamente è assurdo che nell’era moderna un giovane esca dall’università senza conoscere il lavoro per il quale ha studiato.

Credo che il percorso di studio dovrebbe essere accompagnato da tanta pratica da fare presso professionisti accreditati.

Le università devono coinvolgere gli ordini professionali i quali a loro volta coinvolgono i professionisti iscritti che siano in regola con la formazione a dare la giusta conoscenza allo studente.

Tale pratica da svolgere durante il percorso di studio dovrà evitare il praticantato dopo la laurea e il giovane dovrà solo sostenere l’esame di Stato e questo permetterà l’entrata nel mondo del lavoro del giovano almeno 18 mesi prima.

Se il mondo del lavoro sta cambiando, come deve cambiare la professione del Consulente del Lavoro?
La professione dei consulenti del lavoro è da sempre dinamica e ci siamo sempre evoluti al cambiamento, anche molto più velocemente degli altri professionisti.

 Il consulente del lavoro, con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, negli studi professionali e nelle aziende, dovrà diventare più aziendalista e si dovrà occupare di altre tematiche come per esempio; di riqualificazione e formazione dei lavoratori, controllo di gestione, analisi dei costi.

Le aziende avranno sempre bisogno dei consulenti sia per le soft skill che impiega ma soprattutto per la partecipazione umana e condivisone anche di emozioni e passioni che vengono impiegate nell’attività quotidiana.

D’altronde siamo persone d’amore.

Rosario De Luca, al momento della premiazione dei due giovanissimi studenti per il progetto del videogame attraverso cui sensibilizzare anche i più giovani ai temi della legalità e del lavoro etico, ha voluto ringraziare tutti voi professionisti che sapete portare la cultura della legalità nelle scuole e nelle università. Legalità ed etica, sono davvero al centro dell’attenzione del moderno professionista?
Si. Devono necessariamente essere al centro dell’attenzione del professionista, il quale deve assumere sempre di più un ruolo di terzietà, quindi un ruolo di garante tra le aziende clienti e le istituzioni.

I consulenti del lavoro siamo da sempre sostenitori della legalità e proprio il consiglio dell’ordine di Napoli con il nostro Presidente Francesco Duraccio, insieme all’associazione giovani consulenti del lavoro, è stato creato un evento intitolato Orientalife- la scuola orienta per la vita, che ha coinvolto anche le istituzioni, un importante programma di orientamento per i ragazzi delle scuole superiori, che nelle 5 province Campane, ha interessato oltre 180 scuole e coinvolti 5000 ragazzi.

Quanto è importante coinvolgere i giovani, sin dalle prime esperienze professionali – penso al tirocinio formativo e al praticantato – in quel processo sempre più interdisciplinare e caratterizzato da una forte flessibilità che porta verso le nuove professioni e i nuovi modi di concepire le professioni più tradizionali. Quale è l’impegno in tal senso dello Studio Sgariglia & Partners di cui lei è titolare?
Lo abbiamo detto prima, i giovani sono l’essenza di oggi e la speranza di domani, il percorso formativo va fatto durante il percorso di studio e vanno sostenuti e inseriti negli studi professioni.

Il giovane dopo aver concluso il percorso di studio e l’abilitazione aprirà un suo studio, sprecando tante energie e il primo competitor sarà il suo Dominus, e considerato che oggi gli studi professionali richiedono competenze sempre più ampie, perché allora si devono aprire piccole chiese piuttosto costruire grandi cattedrali, bisogna unire le idee, progetti, visioni e sogni con esperienza e mezzi.

Dal 2017 proprio al ritorno del festival del lavoro di Torino è nato il progetto multidisciplinare che ha coinvolto diversi giovani che con il supporto e l’esperienza sono passati dalla delega all’autonomia in poco tempo e abbiamo creato un ambiente di lavoro sereno e un team efficiente, in cui ci sosteniamo come una famiglia.

Voglio concludere con questa frase:

Fai del bene agli altri. Sempre! Se qualcuno fa qualcosa di buono per te, non cercare di ripagarlo, piuttosto vai avanti facendo del bene a qualcun altro.

E io spero che aiutando i giovani, a loro volta aiuteranno qualcun altro.

Dottor Sgariglia, grazie per questa intervista e buon lavoro!

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