domenica, 17 Novembre, 2024
Economia

Welfare aziendale: nel 2023 il credito pro-capite medio è di 910 euro

Secondo i dati dell’Osservatorio Welfare 2024, il rapporto sullo stato del welfare aziendale nel nostro Paese a cura di Edenred Italia, nel 2023 il “credito welfare pro capite”, ovvero la disponibilità media di spesa per ciascun beneficiario, ammonta a 910 euro. Un valore in crescita, se paragonato agli 850 euro del 2021, e in leggero calo rispetto ai 940 euro del 2022, dato quest’ultimo influenzato dal provvedimento che a fine anno aveva innalzato il limite di spesa dei Fringe Benefit a 3.000 euro, misura poi non confermata nel 2023. Scorporando il dato medio in base ai beneficiari, risulta che il 54% del campione ha beneficiato di un’erogazione fino a 500 euro, il 19% tra i 500 e i 1.000 euro, il 16% tra i 1.000 e i 2.000 euro, il 6% tra i 2.000 e i 3.000 euro, mentre solo il 5% supera i 3.000 euro. Operando una suddivisione per settore economico­-produttivo, il welfare medio pro-capite evidenzia per il 2023 una maggior quota nei comparti dei servizi finanziari con 1.683 euro, nei servizi professionali con 1.181 euro, nel settore degli immobiliari con 1.117 euro, mentre nell’industria e nel manifatturiero, che rappresentano il campione più ampio per numero di imprese e beneficiari, la quota media è di 693 euro.

Assistenza sanitaria e istruzione

Nel 2023 la percentuale di utilizzo del credito disponibile è stata dell’80%, a fronte di un residuo di credito welfare non utilizzato del 20%, valore in leggera crescita rispetto ai due anni precedenti (79,3% nel 2021 e 79,8% nel 2022). In riferimento alla composizione della spesa in welfare, prevalgono i fringe benefit con il 31,8% del totale, seguiti dall’area ricreativa con il 29,5%. Seguono i capitoli della macroarea sociale, come istruzione (19,6%), previdenza integrativa (9%), assistenza sanitaria (5%) e assistenza ai familiari (1,2%), che insieme compongono il 34,8% della spesa complessiva. In assoluto, la principale tendenza di crescita riguarda le voci dei fringe benefit e dell’area ricreativa, che totalizzano il 61% della spesa e che nel 2017 valevano insieme il 27,9% (i fringe benefit, particolarmente, sono passati dal 16,2% del 2017 al 31,8% del 2023). Prendendo in esame lo stesso arco temporale, si rileva anche una tendenza al contrario, ovvero la riduzione della spesa per l’istruzione, passata dal 31,1% del 2017 ­ con un picco del 33,8% nel 2019 – al 19,6% del 2023.

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