giovedì, 2 Maggio, 2024
Politica

Meloni: “Difesa comune Ue resta aperto il nodo risorse”

Il Consiglio europeo conferma: sostegno all’Ucraina anche dagli asset russi congelati

Tregua a Gaza, investimenti nella difesa, aiuti a Kyïv con gli asset russi congelati. Sono le conclusioni principali della due giorni del Consiglio europeo che si è conclusa ieri a Bruxellese alla presenza di 27 leader del vecchio continente. In sintesi, il summit ha segnato un momento di rafforzamento dell’Europa in termini di difesa. Ma le questioni rimangono aperte, e il nodo delle risorse per la difesa perdura al centro del dibattito.

E proprio di questo tema ne ha parlato il Primo Ministro Giorgia Meloni, quando ha incontrato la stampa per fare il punto della situazione, volendosi comunque sùbito smarcare dal Primo Ministro ungherese Orban che si era congratulato con Vladimir Putin per la sua rielezione alla guida della Russia: “Non condivido questi auguri, conoscete la mia posizione su questo tema”, la precisazione del Premier che, tornando a parlare nello specifico del Consiglio, ha espresso il proprio sostegno per un maggiore coordinamento europeo in materia di difesa e sicurezza: “Sono favorevole a rafforzare l’industria della difesa, ma dobbiamo fare i conti con le risorse a disposizione”. Tra le ipotesi, quella che riguarda la Bei (Banca europea per gli investimenti) “trova molto consenso, ma è un dibattito in divenire”, ha spiegato. Le posizioni in Europa restano quindi distanti. Una delle ipotesi è quella di procedere con eurobond, ma in molti, tra cui la Germania di Olaf Scholz, sono in disaccordo. Favorevole la Francia. A proposito, al termine del Consiglio il Presidente Macron ha incontrato proprio Meloni dopo gli screzi degli ultimi tempi: i due si sarebbero riavvicinati avendo un pensiero comune sugli argomenti più scottanti del momento, dall’Ucraina alla difesa europea.

Sostegno all’Ucraina

Il Premier ha spiegato quindi che tra le decisioni più importanti prese dal Consiglio c’è la conferma del sostegno all’Ucraina attraverso un accordo importante che prevede ulteriori 5 miliardi di euro tramite lo ‘European Peace Facility’. E rimanendo in tema, Meloni ha smentito che all’interno della conferenza europea si respirasse un clima da guerra: “Non prendiamo decisioni a cuor leggero, ma non ho visto un’atmosfera diversa rispetto ai precedenti Consigli, con preoccupazioni su possibili escalation, mettiamoci l’elmetto in testa per combattere o i cittadini sono in pericolo”. Anzi, per Meloni si è lavorato in un contesto abbastanza sereno: “Sull’Ucraina si fanno tutti gli sforzi possibili e il Consiglio dà risposte. Anche l’Italia fa tutto quello che può e siamo molto molto convinti di quello che facciamo per costruire la pace e difendere il rispetto delle regole”. Tra i punti principali del summit anche l’accordo per destinare 3 miliardi di asset moscoviticongelati all’acquisto di armi per l’Ucraina.

Dazi per colpire il Cremlino

Soffermandoci sul tema della Russia, l’Europa vuole introdurre dazi all’import dei prodotti agricoli, grano in testa, per colpire il Cremlino e rispondere ai malumori degli agricoltori europei: in pratica la Commissione europea ha formalizzato la proposta dei dazi maggiorati sulle importazioni di cereali, semi oleosi e prodotti agricoli derivati provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. I dazi, le parole del Vicepresidente dell’esecutivo UeValdis Dombrovskis, “renderanno le importazioni di questi prodotti commercialmente inattuabili”. Dura la replica del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: “Se queste decisioni verranno attuate, avranno conseguenze molto gravi per coloro che le hanno prese”. La proposta sarà presa in esame dal Consiglio Ue.

Proroga agricola

Tornando al Premier, si è detto particolarmente contento del fatto che nelle conclusioni sia stata inserita la proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo: “L’Italia aveva chiesto che all’interno del Consiglio venisse inserito il tema relativo all’agricoltura. Siamo partiti con un testo di conclusioni che aveva già la nostra approvazione, con riferimenti a misure concrete oltre al lavoro che già la Commissione sta portando avanti, particolarmente in tema di semplificazione della Pac, particolarmente in tema di sostegno alle filiere, di lotta alla concorrenza sleale”.

Immigrazione illegale

Altro tema caro a Meloni il testo delle conclusioni sull’immigrazione illegale e la lotta ai trafficanti: “Sono soddisfatta. Il Consiglio ha saluta positivamente il piano che ci ha visti in Egitto la settimana scorsa e viene inserito nel testo finale il riferimento all’alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani; si spinge inoltre la Commissione a lavorare sulla dimensione esterna e a lavorare contro il traffico di esseri umani”. La premier ha quindi commentato con parole positive l’avvio dei negoziati dell’adesione della Bosnia-Erzegovina all’Unione europea.

Il futuro di Ursula

Meloni non si è poi sottratta a una domanda in cui è stato chiesto se Ursula Von der Leyen potesse ancora essere una buona candidata per la presidenza della Commissione: “Questo dibattito non mi appassiona”, ha detto, “gli europei voteranno e quindi si capirà cosa si può fare”. Poi la stoccata finale: “Penso comunque che l’Europa di domani debba essere molto diversa dall’Europa di oggi, in tema di rapporto con la propria capacità di incidere sulla competitività, molto meno ideologico”.

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