venerdì, 29 Marzo, 2024
Sanità

Medici di famiglia. Fimmg e CittadinanzAttiva: raccolta di fondi per acquisto strumenti di protezione

Una scelta appassionante quella FIMMG e CittadinanzAttiva che hanno trasformato il “grido di dolore” in un appello rivolto a tutti i cittadini per una raccolta fondi on-Line. Soldi che serviranno per dotare i medici di famiglia degli strumenti di protezione individuale. “Ci chiamano eroi, ma ci voltano le spalle. Intanto molti di noi si ammalano e, purtroppo, muoiono come i medici di famiglia Roberto Stella e Giuseppe Borghi.

Ci aiuteremo da soli, ma abbiamo bisogno anche dei cittadini”. A parlare è Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, che denuncia “l’assordante silenzio” delle istituzioni aziendali, regionali e governative sulla richiesta dei medici di medicina generale di essere dotati di dispositivi di protezione individuale.

Da questa difficile constatazione la richiesta di fondi on-Line. “Lo stato di salute dei medici deve essere una priorità, così come quella degli altri operatori in prima linea”, ha aggiunto Antonio Gaudioso presidente di CittadinanzAttiva, “e come sappiamo, in questo momento, la prevenzione è l’unica arma a nostra disposizione. I dispositivi sono un bene essenziale per garantire sicurezza a chi si sta spendendo per aiutare i cittadini in questa grande emergenza”.

Una scelta non solo professionale e quindi di aiuto a quanti hanno bisogno ma anche di orgoglio nazionale.
“Nessuno di noi chiuderà la porta, nessuno abbandonerà il suo posto. Ma non possiamo più accettare di combattere questa guerra senza protezioni”, fa presente Scotti che aggiunge polemico, “non lo possiamo accettare perché per i medici di famiglia i dispositivi di protezione individuale sono in realtà dispositivi di protezione collettiva. I medici di famiglia entrano in contatto prevalentemente con i cittadini a maggior rischio, con pazienti cronici che non possono superare le complicanze del virus”. Per far fronte a questa emergenza FIMMG Nazionale ha già stanziato 50 mila euro in un fondo che sarà controllato insieme CittadinanzAttiva e che potrà crescere solo grazie alla solidarietà di tutti, cittadini medici, associazioni, imprenditori poiché tutti hanno un medico di famiglia. “Con pochi euro”, si spiega nella nota “da parte di ciascuno sarà possibile riuscire a raggiungere la quota minima per far partire un ordine di acquisto visto che ormai tali prodotti possono essere acquistati solo in grandi ordinativi”.

“Donare anche un solo euro”, ricorda Silvestro Scotti, “significa salvare la vita ad un medico e salvare sé stessi o i propri genitori dal rischio di contrarre il virus. Il nostro problema più grande è che in questo momento i Dpi si possono acquistare solo in grandi quantità, facendoli arrivare dall’estero.
L’unico modo di acquistarli è raggiungere una somma significativa”. Non mancano i rilievi negativi sulle scelte del governo.

“A motivare l’aumento di spesa”, osserva Scotti, “per l’acquisto dei Dispositivi di protezione individuale non sia stato chiarito che questi verranno presi anche per i medici convenzionati”. Per la FIMMG, inoltre non ci sono iniziative e garanzie del Governo sulle attrezzature ma anche su contratto nazionale fermo al 2010, e si chiede l’adeguamento ai contenuti economici del 2018.

“Soldi che ci servono”, prosegue Scotti, “per comprare attrezzature utili a proteggere noi stessi e i cittadini, e per curarli meglio anche a distanza; basterebbe avere in dotazione 10 pulsiossimetri per controllare anche in video consulto i pazienti con sintomi respiratori che sono impauriti dal fatto che possa trattarsi di COVID-19.

Non comprendiamo perché queste somme debbano restare accantonate nelle casse delle Regioni mentre per altre categorie, correttamente, si parla di riconoscimento straordinari per il maggiore impegno che anche noi gli riconosciamo e gli diciamo grazie per quello che fanno sui casi più gravi, che però ricordiamo sono la minor parte di questo problema, per fortuna, ma chi si occupa della maggior parte e insieme a questo dei risvolti psicologici che sta creando l’isolamento domiciliare di un paese, continuando a dare risposte ai nostri pazienti anziani e fragili, se non la medicina generale.

Noi”, spiega ancora il segretario Scotti, “non chiediamo un riconoscimento a maggiore impegno, ma solo ciò che ci spetta, ovvero l’adeguamento immediato ai valori previsti per il 2018 vista anche l’impossibilità di condurre trattative sindacali in questo momento”. Nel frattempo ai medici di famiglia servono gli strumenti di protezione e quindi nella urgenza c’è la richiesta di fondi. “Il ministro Speranza che ci è stato sempre vicino”, conclude il segretario generale FIMMG, “ci ha sempre ripetuto il valore e il significato dell’Articolo 32 della Costituzione: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’. Oggi i medici di medicina generale si sentono soli e si chiedono chi sia la Repubblica e chi la rappresenti per noi, oggi pensiamo che la Repubblica siano solo i cittadini nessun altro. Ed è al popolo che ora chiediamo aiuto aspettando che qualcun’altro batta un colpo”. Ecco infine come donare:

– PayPal http://fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=30644&lang=it

–  con bonifico bancario all’Iban IT25S0200805085000102100585 – intestato a Fimmg – con la causale Emergenza Covid-19 Acquisto Dpi.

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