“Un risultato importante per provare a salvaguardare una filiera che vale il 30% del PIL italiano. Gli emendamenti unitariamente sostenuti dalle associazioni imprenditoriali, dal Governo e dagli Eurodeputati italiani hanno ricevuto giusta attenzione e la spinta al primato del riuso a discapito del riciclo – eccellenza italiana – è stata ragionevolmente contenuta almeno per i Paesi, come l’Italia, che già raggiungono impegnativi obiettivi di riciclo”. Così in una nota Confcommercio, secondo cui “è stato trovato, infatti, un punto di equilibrio tra riciclo e riuso in funzione del principio di sicurezza alimentare e tutela della salute pubblica, rivedendo l’elenco degli imballaggi monouso vietati dalla Commissione.
Imballaggi monouso
L’Europarlamento ha votato una deroga al divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, nonché confermato l’esclusione del vino e degli spumanti dai target di riutilizzo imposti nella proposta originale della Commissione europea”. “Bene” secondo Confcommercio “anche l’ulteriore deroga agli obiettivi di riutilizzo e ricarica per quegli Stati membri che raggiungono l’85% di tasso di raccolta differenziata negli anni 2026 e 2027. Positiva poi l’eliminazione dei divieti per l’uso degli imballaggi utilizzati nel settore HORECA, ossia gli imballaggi monouso per alimenti e bevande riempiti e destinati al consumo nei locali e le porzioni individuali di condimenti, conserve, salse, panna da caffè e zucchero”.
Raccolta differenziata
Per quanto concerne, infine, i sistemi di deposito cauzionale e restituzione, “un importante passo in avanti è la riduzione da “almeno 90%” ad ‘almeno 85%’ del tasso di raccolta differenziata degli imballaggi immessi sul mercato negli anni 2026-2027. Infatti, i Paesi che raggiungeranno tale soglia possono chiedere di non istituire un sistema di deposito cauzionale e restituzione. Nonostante si accolga favorevolmente la riduzione della soglia minima riteniamo sia ancora un limite molto alto”, aggiunge Confcommercio. “Il prossimo 18 dicembre il Consiglio dell’Unione Europea si riunirà per definire l’orientamento generale sulla proposta della Commissione. Auspichiamo in quella sede un’ulteriore rivisitazione dell’intero provvedimento, nell’ottica di un maggiore equilibrio e flessibilità, al fine di valorizzare le vocazioni di ciascun Stato membro nel solco della transizione circolare”, conclude Confcommercio.