sabato, 27 Aprile, 2024
Esteri

La Corte Suprema americana impegnata ad affrontare le ‘guerre’ sui social media per la libertà di parola

Il giudice Elena Kagan suscitò ilarità, nel mese di febbraio, quando osservò, in tribunale, che lei e i suoi otto colleghi della Corte Suprema non sono “i nove più grandi esperti di Internet”. Ciò, tuttavia, non ha impedito ai giudici di occuparsi di una nuova serie di casi ad alto rischio sul ruolo dei social media nella società. Casi che sollevano diversi interrogativi sulla libertà di parola e che riflettono le modalità di come i social media siano diventati un campo di battaglia controverso nella società nel suo insieme, con regole ancora da definire completamente. “Collettivamente, è probabile che abbiano un effetto piuttosto drammatico sulla sfera pubblica digitale – ha affermato Jameel Jaffer, direttore esecutivo del Knight First Amendment Institute della Columbia University -. La Corte Suprema decide quali casi trattare. I giudici vogliono chiaramente prendere parte a questo dibattito”. Domani la corte ascolterà la prima serie di argomentazioni in questi casi. I giudici stanno valutando una questione ricorrente, venuta alla ribalta per la prima volta quando l’allora Presidente Donald Trump bloccò i critici dal seguirlo su Twitter. Per il primo emendamento della Costituzione, quando un funzionario pubblico blocca qualcuno, viola la legge. I casi che verranno affrontati, riguardano funzionari pubblici con profili significativamente inferiori a quelli di Trump: membri di un consiglio di amministrazione di un distretto scolastico nel sud della California e un amministratore comunale nel Michigan. Il modo in cui il problema si è presentato riflette le modalità con le quali i funzionari eletti utilizzano sempre più i social media per interagire con gli elettori. La decisione della Corte Suprema sul valutare se i funzionari abbiano agito nelle loro capacità ufficiali quando hanno postato sui social media, significa che possono essere citati in giudizio per aver violato il diritto alla libertà di parola ai sensi del Primo Emendamento della Costituzione. Ciò avrà un ampio impatto nel modo in cui i tribunali di grado inferiore gestiranno tali casi.

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