giovedì, 2 Maggio, 2024
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Comunicare, oltre la “notizia”

La sostenibilità fa notizia. “L’hai sentito? Hai visto? L’hai saputo” sono espressioni ricorrenti. Ma “lo hai capito?” dovremmo chiederci, anche tra noi giornalisti.

La notizia punta al rumore, alla paura, a scuotere la “sensazione” e cerca attenzione, spesso breve. E la moltiplicazione dei media non fa bene alla “società dell’informazione”: il rischio della confusione, dell’assuefazione è molto alto.

La cosa suona diversa per la comunicazione: serve uno stile e una responsabilità del comunicatore e la partecipazione e la consapevolezza del beneficiario… del cittadino. La comunicazione resta, il messaggio ritorna, il significato entra nella storia. La notizia passa, la foto ingiallisce presto e tutto finisce nel dimenticatoio. Siete d’accordo che la differenza tra informazione e comunicazione non è proprio sottile? Il pensiero corre a Sergio Zavoli che ha chiarito nella lunga stagione televisiva anche in bianco e nero, antecedente alla rivoluzione digitale, con l’esempio, come “comunicare” richieda connessione e partecipazione con il cittadino consapevole e non passivo di fronte alla notizia.

La sostenibilità fa notizia perchè è una parola inflazionata, oserei dire abusata, applicata a tanti contesti che alimenta un percorso emozionale. Notizia breve, un titolo sensazionale, provocatorio… ma poi l’approfondimento? La sostenibilità è la ricerca di un difficile e precario equilibrio tra esigenze diverse. Richiede competenze, curiosità e ascolto. Silenzio. Tempo. Analisi e intelligenza critica. Raccordo e verifica. Altrimenti è fuffa. Il buco dell’ozono si è chiuso, eppure il riscaldamento globale non inverte la rotta: abbiamo capito che non sono fenomeni correlati? Oramai gli scienziati convengono che l’uomo negli ultimi 70 anni, passando da 2.5 miliardi di abitanti a 8, abbia rotto gli schemi: perché dobbiamo ospitare teorie complottiste antiscientifiche. E poi diciamocela tutta: l’uomo che con le minacce globali del cambiamento climatico, anziché costruire intese per la Pace, si mette a fare la Guerra rappresenta davvero la cosa più insostenibile del nostro mondo.

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