sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Garante detenuti e Anci varano le linee guida per il Comuni

Ancora da scegliere la nuova triade

Garante per L’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale hanno adottato le “Linee guida” per favorire l’omogeneità nella nomina dei Garanti comunali. Il lavoro, coordinato dal presidente di Anci, Antonio Decaro e dal Garante nazionale Mauro Palma, è uno strumento per i consigli comunali che devono nominare i garanti e sostenerne l’attività. Le linee guida contengono una serie di criteri necessari ad assicurare il giusto equilibrio tra dimensione istituzionale e autonomia di azione dei singoli Garanti. Un aspetto fondamentale è l’inserimento dell’Autorità di garanzia nello Statuto dell’Ente designante, come figura effettivamente indipendente e autonomia. Per l’efficacia della loro azione, è sottolineata l’importanza dell’estensione della competenza in tutti i luoghi ove una persona possa trovarsi privata della libertà: oltre agli Istituti detentivi, le strutture di responsabilità delle Forze di polizia, i luoghi di trattenimento dei migranti irregolari, i servizi psichiatrici ospedalieri, le comunità chiuse, anche di tipo socio-sanitario o assistenziale.

Il Garante, figura di alto profilo

Le “Linee guida” indicano anche requisiti, incompatibilità e procedure per la revoca o la scadenza anticipata del mandato. Dichiara Mauro Palma, Presidente del Collegio del Garante nazionale: “La firma odierna di queste ‘Linee guida’ rappresenta un riconoscimento dell’azione del lavoro dei garanti che operano a livello comunale e offre uno strumento di coordinamento per la loro azione al fine di rendere omogenea l’effettività della tutela dei diritti delle persone private della libertà. Ringrazio l’Anci che ha positivamente operato per la stesura delle Linee guida.” Da parte sua il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha spiegato che “il garante comunale delle persone private della libertà è una figura che assicura la presenza delle istituzioni e il rispetto dei diritti e delle tutele, lì dove ci sono persone private della propria libertà. Per questo è importante che questa figura abbia requisiti e competenze di altissimo profilo così da offrire ai cittadini che ne hanno bisogno la massima garanzia di tutele. Con Anci e il Garante nazionale abbiamo portato avanti questo ampio lavoro così che tutti i comuni abbiano chiari i criteri uniformi e definiti per le nomine così da assicurare le funzioni di questa figura chiamata ad operare spesso in contesti di fragilità e marginalità”.

La nuova triade ancora non arriva

Intanto una nota del Garante nazionale precisa che il mandato in corso non è scaduto e ricorda che in effetti il termine formale era lo scorso febbraio, ma, poiché non può esserci una situazione vacante in un Organo di garanzia, l’attuale Collegio è e rimane in proroga con tutti i suoi obblighi e poteri fino all’insediamento di un nuovo Collegio. Gli attuali membri sono il Presidente, Mauro Palma, e le componenti, Daniela de Robert ed Emilia Rossi. La nuova triade deve essere proposta dal Consiglio dei ministri tramite il Ministero della Giustizia. Finora i nomi sui quali sarebbe puntata la scelta sono: il professore di diritto privato a Firenze, Felice Maurizio D’Ettore, insieme a Mario Serio, ex componente laico del Consiglio superiore della magistratura e Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di Perugia. Un gruppo tutto al maschile che, però, ha sollevato critiche di chi sostiene che non garantisce equilibrio di parità di genere.

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