“Non morire di Xylella e burocrazia”. Così per evitare l’effetto domino del parassita che ha devastato gli ulivi e le imprese del Salento e di altre regioni, arriva l’approvazione del Piano da 300 milioni di euro. Fondi a sostegno degli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e per l’appunto “non morire di Xylella e burocrazia”. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Cesare Prandini nell’apprezzare l’azione del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova che è “riuscita a scongiurare”, secondo la Coldiretti, “ulteriori ritardi ingiustificati e pretestuosi, consentendo l’approvazione del Piano di riparto grazie a ruolo determinante degli Assessori all’agricoltura che erano presenti alla Conferenza”.
Per Coldiretti occorre agire con tempestività per attivare tutte le misure necessarie ad evitare l’estendersi della contaminazione della Xylella che avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo.
“Si deve intervenire per fermare il dilagare del parassita mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, con reimpianti, innesti e sovrainnesti con varietà resistenti”, continua la Coldiretti che vede l’estendersi del problema a più regioni con danni considerati esponenziali.
“L’insetto killer che viene dalla Cina”, secondo i dati raccolti dalla Coldiretti, “ha devastato i campi e i frutteti di 48 mila aziende in Italia, con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello Nazionale”. A giudizio della Confederazione c’è stato pesante impatto anche sull’occupazione con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019. Per il 2020 i fondi dovranno essere spesi, e si vedrà come saranno circoscritti i danni.