giovedì, 19 Dicembre, 2024
Economia

Pos, niente costi sotto i 10 euro. La stima di Confesercenti: sulle commissioni risparmio di 500 milioni

Un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno. Tanto vale secondo la Confesercenti la firma dell’accordo tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese sul taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, stabilito con un accordo di Governo stabilito dalla legge di Bilancio.

Niente costi sotto i 10 euro

Per la Confederazione è sicuramente una buona notizia “Il protocollo permetterà di ridurre sostanzialmente i costi per le piccole imprese con meno di 400mila euro l’anno di fatturato”, sottolinea la Confesercenti, “In particolare, verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro. Una fetta importante dei pagamenti elettronici secondo dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2022 il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%”, gli effetti maggiori si avranno secondo la Confederazione, “nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta”.

Decisione storica

La Confederazione ha parole di apprezzamento perché di arriva ad una svolta dopo anni. “L’accordo di oggi è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell’abbassamento del peso delle commissioni sui piccoli. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l’intervento per ora è temporaneo e va reso strutturale”, spiega la Confesercenti. “La questione dei costi è infatti fondamentale per garantire la diffusione della moneta elettronica: secondo le nostre stime”, rivela la Confederazione, “solo nel 2022, l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e costi accessori, circa 5 miliardi di euro. Ed è una voce di cui è scontata la crescita: i consumi che passano per carta e bancomat dovrebbero raggiungere i 367 miliardi nel 2023 e i 529 miliardi già nel 2025, superando i pagamenti in contanti, che nello stesso periodo calerebbero da 769 a 387 miliardi di euro”.

Il peso sulle piccole imprese

Un’espansione costante, puntualizza la Confesercenti cui però “non è seguita, fino ad ora, alcuna riduzione del costo della moneta elettronica. E che è stata pagata caramente dalle imprese di minori dimensioni, che non riescono ad ottenere le stesse condizioni contrattuali”, conclude la Confesercenti, “di chi muove grandi volumi di transazioni elettroniche, ma che in Italia sono la stragrande maggioranza: quelle con fatturato annuale inferiore ai 400mila euro sono 2,5 milioni, oltre la metà del totale delle imprese”.

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