sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Padre Dall’Oglio. Card. Parolin: “Seguiamo tutte le piste”

Francesco sul gesuita rapito 10 anni fa a Raqqa: "Il suo amore incondizionato verso tutti i fratelli"

Una trentina tra suore e sacerdoti, armeni, siriani, italiani, francesi, porporati come il vescovo di Aleppo, con al centro monsignor Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. Tutti insieme sull’altare della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma per una celebrazione solenne in memoria di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito il 29 luglio del 2013 a Raqqa e di cui non si è più saputo niente. “Noi continuiamo a cercare. Non abbiamo mai smesso, dieci anni possono sembrare tanti, ma è un sequestro anomalo. Ci sono tante notizie documentate di Paolo vivo”. Sono le parole della sorella Francesca, presente tra i banchi in prima fila di una chiesa gremita da amici, parenti, capi scout e sostenitori del grande missionario, uniti nella preghiera per lui, ma anche per tutte le altre 320.000 persone scomparse in Siria dall’inizio dei conflitti, come ha ricordato Padre Jacques Mourad, arcivescovo di Homs, braccio destro di Padre Dall’Oglio nella comunità da lui fondata di Mar Musa.

Le parole più forti e iconiche le ha usate Papa Francesco in un messaggio inviato perché impossibilitato a partecipare personalmente alla commemorazione. Il Santo Padre parla di un gigante profetico a fugare qualsiasi dubbio sulla bontà del suo indefesso impegno nella costruzione di un ponte con la comunità islamica, segno di un “amore incondizionato verso tutti i fratelli”, come ha detto Padre Jacques Mourad. Senza nascondere la propria identità, ha aggiunto l’arcivescovo di Homs, solo attraverso il linguaggio del rispetto reciproco si può superare la logica della prepotenza, delle armi e della discriminazione delle minoranze, come quella rappresentata dalla stoica presenza dei cristiani in medio oriente.

Padre Dall’Oglio scompare in una Siria in fiamme, nel tentativo di incontrare il capo dell’Isis a Raqqa, città in rivolta contro il regime per evitare di essere egemonizzata dal nascente Stato Islamico. Padre Paolo, contrario alle armi e al regime militare di Assad, tanto da essere espulso, riuscì a rientrare clandestinamente in Siria per questo estremo tentativo di mediazione. Secondo una testimonianza di un rifugiato siriano, musulmano osservante, fuggito nel 2015 da Raqqa dove era infermiere e fatto prigioniero nel 2013 perché si rifiutò di giurare fedeltà allo Stato Islamico, il missionario fu sequestrato dal capo della sicurezza del Daesh, Abu Hamza Riadiyyat. I due prigionieri si ritrovarono in una stessa stanza, come si legge nella intervista rilasciata al quotidiano Avvenire, da cui padre Paolo fu prelevato dallo stesso Abu Hamza Riadiyyat che, con tono di scherno, disse di volergli fare capire cosa fosse la libertà di cui gli occidentali tanto parlano.

Da allora se ne sono perse le tracce, ma è notizia di questi giorni che l’intelligence italiana continuerà a cercarlo. Una rassicurazione che il sottosegretario Mantovano, presente alla celebrazione, ha dato a Padre Mourad, che insieme a Padre Dall’Oglio ha condiviso per anni l’esperienza di una eucarestia aperta a tutte le fedi nel Monastero di Der Mar Musa. “Abbiamo bisogno della voce di Padre Paolo – dice Padre Mourad ai microfoni di Coffee Break de La7- nascondere questa voce, vuole dire che questo mondo vuole continuare a vivere secondo gli interessi politici, economici e personali”. Silenziarlo, aggiunge il prelato, vuol dire zittire tutti quelli che trovano il coraggio di alzare la voce in nome della giustizia. Soprattutto per i tanti profughi siriani per i quali nulla è stato fatto.

Di statura profetica di Padre Dall’Oglio ha parlato anche il Direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro: “Il suo grande messaggio è in anticipo rispetto a quello che il Papa ha detto nella dichiarazione di fratellanza all’Imam di Alaza nel suo viaggio in Siria: costruire la cittadinanza, essere cittadini significa lavorare attraverso le differenze per costruire insieme un Paese. Era il sogno di padre dall’Oglio è il sogno di Papa Francesco”.

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