sabato, 27 Aprile, 2024
Energia

Energia: Eni presenta “WETO 2023”, il report della situazione energetica globale

Ieri mattina all’interno degli spazi dell’ex Gazometro di Roma, Eni S.p.A. ha presentato in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili il primo volume del rapporto “IRENA World Energy Transitions Outlook: 1.5°C Pathway” (WETO 2023); nel dettaglio, tale report fornisce un’analisi dell’attuale situazione energetica globale.

All’incontro hanno partecipato il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, il commissario ARERA, Clara Poletti, il direttore generale IRENA, Francesco La Camera e Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.

WETO 2023 illustra dunque una panoramica sugli sviluppi della transizione energetica, i progressi e le lacune in tutti i settori energetici e individua le azioni e le iniziative da intraprendere, in grado di accelerare il processo di de-carbonizzazione. Inoltre, il primo volume del rapporto specifica le aree prioritarie e le azioni basate sulle tecnologie disponibili che devono essere realizzate entro il 2030 per poter raggiungere zero emissioni nel 2050.

La partnership avviata nel 2022 da Eni e IRENA facilita soprattutto la condivisione delle rispettive esperienze per accelerare il progresso delle energie rinnovabili nei Paesi esportatori di combustibili fossili. Infatti, tale accordo ha anche lo scopo di identificare gli ostacoli agli investimenti del settore privato nelle energie rinnovabili nei Paesi in cui Eni opera e favorire le soluzioni in coordinamento con i governi, con un focus particolare su biocarburanti, energia marina e rinnovabili; grazie a questa collaborazione, lo scorso anno è stato organizzato il programma formativo (Capacity Building on Biofuels) rivolto ai funzionari ministeriali dei Paesi africani, che vede Eni S.p.A. in prima linea nella diffusione delle conoscenze sulle tematiche dei biocarburanti; questo progetto proseguirà fino al 2024 coinvolgendo in totale 11 Paesi dell’Africa.
Il limite 1,5 indica i gradi entro cui mantenere l’aumento della temperatura media globale rispetto all’epoca preindustriale, per evitare gli effetti più gravi del riscaldamento globale. Lo scenario delineato nella pubblicazione presenta un percorso per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C; a riguardo Eni e IRENA ne rivelano i progressi fatti, ma il Rapporto mostra anche che gli investimenti nel settore delle rinnovabili sono ancora insufficienti e si concentrano principalmente su un numero limitato di Paesi e di tecnologie; ancora, occorrono maggiori investimenti in energia idroelettrica, energia geotermica, biomassa sostenibile e idrogeno pulito nonché impieghi in settori che utilizzano quote inferiori di energie rinnovabili (riscaldamento e trasporti).

A seguito di WETO 2023, Claudio Descalzi di Eni ha asserito: “Non possiamo pensare che un sistema, un governo, da solo possa cambiare tutte le infrastrutture. Le industrie devono lavorare in questo senso. I governi in generale devono definire le regole, ma poi il mercato deve confrontarsi con sé stesso senza che gli investimenti cadano sulla testa delle persone. Bisogna lavorare per il futuro ma guardando al presente. Se pensiamo che la competente meno inquinante degli idrocarburi è il gas, non possiamo compensare con il carbone. Dobbiamo crescere con le rinnovabili e lo stiamo facendo, siamo arrivati a 3 giga e arriveremo a 15 giga entro il 2030. Se pensiamo che dobbiamo cambiare dobbiamo farlo con il contributo di tutti. L’Ue deve essere prima nel cambiamento, ma anche nel sistema sociale sostenibile e nel sistema industriale. Dobbiamo tenere insieme la competitività”.

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