venerdì, 3 Maggio, 2024
Politica

Mes, rimandato a Settembre. Meloni stringe la maggioranza in cerca di un modo per dire Sì

Maggioranza al lavoro per stemperare le polemiche e trovare una soluzione

Se il Mes non serve all’Italia, come dice Salvini, sicuramente l’Italia serve al Mes. E questa è una posizione di forza e di debolezza insieme. Di forza perché l’Italia avrebbe potuto già in passato cercare di contrattare il suo sì chiedendo qualche aggiustamento non sostanziale al testo e oggi potrebbe chiedere maggiore attenzione su temi cari al nostro Paese. Ma è una posizione di debolezza perché l’Italia non può porre di fatto un veto ad un accordo sottoscritto da tutti e che potrebbe essere un giorno utile a qualche Paese europeo o banca in difficoltà.

Immaginiamo cosa succederebbe se qualche Stato avesse bisogno di ricorrere al Mes per evitare un tracollo e non potesse farlo perché l’Italia ha detto no e ha mandato nella spazzatura questo strumento finanziario interstatale… Sarebbe un’onta indelebile su un Paese fondatore dell’Europa. Di tutto questo Meloni in questi mesi ha acquisito ampia consapevolezza. D’altro canto, sia la Banca d’Italia che gli uffici tecnici del Ministero dell’Economia da tempo sostengono che il Mes non danneggia l’Italia e che il nostro Paese mantiene una sorta di golden power nell’applicazione di questo strumento, detenendo una quota maggiore del 15% e quindi potendo esercitare un diritto di veto su alcune decisioni che non dovesse condividere.

Ora il problema è uno solo: come dire sì senza rimangiarsi vecchi proclami o recenti prese di posizione. Le vie della diplomazia sono infinite e un Paese come le Italia, quando vuole, le percorre tutte.

Meloni non ha alcuna voglia di trovarsi alleata dei 5S sul No al Mes e -soprattutto- ha tutto l’interesse a non incrinare la sua immagine di leader europea che vuol esercitare un ruolo di rilievo nei possibili equilibri del futuro Parlamento di Strasburgo.

Tocca a lei, quindi, tranquillizzare tutti, gioco facile con Tajani, un po’ spigoloso con Salvini. Meloni deve soprattutto dimostrare la sua capacità di tenere il timone di una coalizione anche quando questo equipaggio deve operare una correzione di rotta su cui non tutti sono d’accordo. Si può fare qualche virata ma con abilità ,con garbo, senza sbandare la nave. È questione di abilità. Meloni saputo meravigliare chi si aspettava da lei comportamenti bruschi e non ben calcolati e invece si è trovato di fronte a posizioni equilibrate e molto abili del Presidente del Consiglio. Vedremo.

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