domenica, 13 Ottobre, 2024
Società

Clima, inquinamento e rifiuti, le paure degli italiani

Migliorano i comportamenti responsabili contro gli sprechi

Gli italiani si dimostrano sempre più informati sulle tematiche ambientali e l’ISTAT ha voluto indagare di che natura fossero le paure sviluppate intorno al tema nel 2022. I cambiamenti climatici si confermano al primo posto, con oltre la metà della popolazione, dai 14 anni in su (56,7%), che esprime inquietudine. Al secondo posto si posiziona l’inquinamento dell’aria, avvertito dal 50,2% degli intervistati, mentre al terzo posto si trovano le preoccupazioni legate allo smaltimento e alla produzione dei rifiuti, manifestate dal 40,0% delle persone dai 14 anni in poi. Di contro, l’ansia per l’effetto serra è diminuita di circa 20 punti percentuali dal 1998, coinvolgendo nel 2022 solo il 37,6% degli intervistati, mentre il timore per i cambiamenti climatici è salito dal 36,0% delle persone nel 1998 al 56,7% nell’ultimo anno, segnando un aumento significativo di 20,7 punti percentuali.

Preoccupazioni e buone prassi crescono

In ogni caso i dati, confermano che l’attenzione della popolazione per l’ambiente è in costante aumento dal 2019, anche se per il 70% dei cittadini si trasforma in preoccupazione. Il report rileva che l’inquinamento delle acque è percepito dal 38,1% degli intervistati come un ulteriore fattore di rischio ambientale a livello globale, seguito dall’effetto serra e dal buco nell’ozono, che preoccupano il 37,6% della popolazione. Gli altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci, con una quota ristretta allarmata su questioni come l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio. Secondo i dati poi, la popolazione italiana in buona parte sembrerebbe adottare comportamenti ecocompatibili, finalizzati soprattutto alla conservazione delle risorse naturali. Nel 2022, il 69,8% degli intervistati dichiara di fare abitualmente attenzione a non sprecare energia, il 67,6% a non sciupare acqua, il 49,6% evita comportamenti di guida rumorosa al fine di limitare l’inquinamento acustico, il 35,0% della popolazione legge le etichette degli ingredienti e il 22,5% acquista prodotti a chilometro zero.

Attenzione diffusa, ma al nord la maglia rosa

L’ISTAT osserva inoltre che nelle regioni del Nord vi è una percentuale più elevata di persone che adottano abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi, mentre circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati. Le regioni del Centro invece si distinguono per una maggiore attenzione nel leggere le etichette e nell’acquisto di prodotti biologici, mentre i residenti nel Mezzogiorno si contraddistinguono per l’alto consumo di alimenti e prodotti locali.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Campagna Wwf: “Contro la crisi climatica bisogna metterci la faccia”

Angelica Bianco

Sicurezza dei farmaci: codice univoco e controllo antimanomissione

Antonio Marvasi

Recovery, Giugni: “L’inserimento della tutela del mare ci conforta”

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.