giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

L’economia del mare fondamentale per la crescita del Paese

Il vicepresidente per l’Economia del Mare Pasquale Lorusso ha condiviso durante il Tavolo confederale riunitosi in Confindustria il “Progetto Mare”, un documento che illustra le linee strategiche di Confindustria sull’Economia del Mare e le priorità individuate in quattro specifici ambiti: Riforme e Governance, Infrastrutture e intermodalità; Politiche industriali, Coesione territoriale. Alla riunione erano presenti Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, e il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Edoardo Rixi.

“L’Economia del Mare è un cluster estremamente complesso e articolato, centrato sulla valorizzazione di risorse naturali come il mare e le coste. Le numerose e diffuse infrastrutture portuali di diversa dimensione, rilevanza economica, funzione e integrazione logistica e produttiva, oltre alle coste, con la loro valenza ambientale, naturalistica, paesaggistica, turistica e ricreativa, costituiscono un volano di sviluppo per tutto il Paese”, ha affermato Lorusso. “Infatti, si tratta di un settore che genera un impatto positivo non solo sulle attività economiche comprese nel proprio perimetro, ma si estende su tutta la filiera. Un esempio di politica industriale ‘dedicata’ su cui puntare per la ripresa e la crescita dell’Italia. L’Economia del Mare ha un enorme potenziale che occorre liberare e sviluppare, anche grazie al sostegno delle ingenti risorse introdotte dall’Europa per affrontare la doppia transizione ambientale e digitale e aumentare la coesione”, ha aggiunto.

“È quindi necessario avere una visione ampia sull’Economia del Mare, fondata sulle opportunità industriali, terziarie, turistiche e ambientali offerte dall’utilizzo e dalla valorizzazione della “risorsa mare”, che è certamente la prima leva in grado di proiettare l’Italia al centro del Mediterraneo come piattaforma logistica. In questo senso occorre ragionare in una prospettiva di medio-lungo periodo, di cui un’interlocuzione diretta e semplificata con le varie Istituzioni interessate, attraverso un confronto periodico e una costante e rigorosa azione di coordinamento tra le istanze delle diverse anime del comparto, costituisce l’asse portante”, ha concluso.

Per Grassi, “la posizione geografica dell’Italia è un ponte naturale con il Nord Africa e con il Medio-Oriente e, di conseguenza, è al centro dell’interscambio commerciale tra Far East ed Europa. La natura ci ha dato un vantaggio competitivo, che ora sta a noi valorizzare per rendere il nostro Paese un hub logistico ed energetico per l’intera Europa. In questo senso, è indispensabile puntare sullo sviluppo delle Zone economiche speciali e delle Zone logistiche semplificate. Si tratta, infatti, di strumenti fondamentali per sviluppare le connessioni tra manifattura, logistica ed economia del Mare in un’ottica sia territoriale, che nazionale ed europea, e interventi di carattere più generale e, al tempo stesso, dedicati al settore”.

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