sabato, 4 Maggio, 2024
Esteri

Accordo Iran-Arabia Saudita: vittoria della Cina, influenza USA in ribasso sulla scena globale

Mentre alcuni leader mondiali salutano con entusiasmo il ripristino dei legami tra Iran e Arabia Saudita, crescono i timori a Washington che l’accordo possa contribuire a segnare la fine del predominio statunitense nella regione e in tutto il globo. L’accordo è stato definito dal massimo diplomatico cinese, Wang Yi, come una “vittoria del dialogo”, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha celebrato l’annuncio esprimendo il suo apprezzamento alla Cina per la mediazione. Gli Stati Uniti, nel frattempo, hanno affermato attraverso un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, che il successo dell’accordo rappresenta la cartina al tornasole dei negoziati falliti che la Casa Bianca ha perseguito, con entrambi i Paesi, nel 2021.

Aaron David Miller, che ha servito come consigliere politico per il Medio Oriente presso il Dipartimento di Stato per 25 anni ed oggi è membro anziano del Carnegie Endowment for International Peace, ha sottolineato quanto sia stato “davvero sbalorditivo” il fatto che i sauditi abbiano concluso un accordo con cinesi e iraniani. “Penso che dimostri che l’influenza e la credibilità degli Stati Uniti in quella regione sono diminuite – ha continuato Miller – e che è in atto un nuovo tipo di allineamento regionale internazionale, che ha rafforzato e conferito sia alla Russia che alla Cina una nuova influenza e status”. Teheran sta affrontando critiche internazionali per aver fornito armi alla Russia nella guerra contro l’Ucraina, continuando gli sforzi per arricchire l’uranio. Ciò potrebbe consentirle di sviluppare un’arma nucleare , punendo la sua gente per aver preso parte alle proteste antigovernative e per l’ escalation delle tensioni con Israele.

Tutti elementi che gli Stati Uniti hanno elevato sulla scena mondiale come un atto d’accusa contro il governo iraniano. L’accordo è stato annunciato mesi dopo che il presidente Joe Biden visitando l’Arabia Saudita, poche settimane prima delle elezioni di midterm, aveva lanciato un appello affinché il Paese contribuisse a mantenere bassi i prezzi del gas. Invece, Riyadh ha stretto un accordo separato con la Russia e altri stati produttori di petrolio per ridurre la produzione. Un episodio letto dall’amministrazione Biden come una pugnalata alle spalle, promettendo che i sauditi ne avrebbero pagato le conseguenze. “La Cina sta strombazzando il proprio ruolo sulla scena internazionale come arbitro e negoziatore tra le nazioni – ha affermato Jonathan Lord, direttore del Programma di sicurezza per il Medio Oriente del Center for New American Security – ma era chiaro che c’erano sia l’intenzione che lo sforzo da parte sia degli iraniani che dei sauditi per arrivare a questo risultato”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il diavolo e l’acqua santa

Tommaso Marvasi

Se la globalizzazione non dà benefici alle comunità

Luca Sabia

In piazza San Pietro un albero del cuneese e il presepe dalla Valle Reatina

Paolo Fruncillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.