venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Superbonus e crediti. Sorpresa Agenzia delle entrate. Ruffini: le banche? Capienza di acquisto per altri 7.2 miliardi

Una possibilità per le banche di acquistare e assorbire bonus edilizi per altri 7,2 miliardi. È la sorpresa, – incoraggiante per le migliaia di imprese in difficoltà e per le Associazioni di categoria -, riferita dal direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, alla commissione Finanze della Camera. Attento ai calcoli e al risvolto socio economico di uno scenario in bilico tra speranze e fallimenti, almeno come viene disegnato dalle diverse Confederazioni edili, il numero uno del fisco spiega con i numeri una soluzione che alleggerirebbe di molto la crisi delle piccole imprese in difficoltà finanziarie.

Capacità per ulteriori bonus

“Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro”, illustra Ernesto Maria Ruffini alla commissione Finanze, “risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi”.

Banche con margini diversi

Il direttore dell’Agenzia pone tuttavia un distinguo tra banche che possono avere ancora possibilità di assorbire crediti ed altre che hanno raggiunto il limite di acquisti.
“La situazione si riferisce all’intero sistema e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche”, spiega ancora Ruffiini, entrando nel merito dei calcoli facendo quindi una differenza tra istituti di credito, tra alcuni, “che hanno sostanzialmente esaurito la capienza fiscale per l’acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini”.

Il calcolo del leader dell’Agenzia delle entrate si fa più stringente nel tirare le somme impegnate o da impegnare anche considerando le Compagnie assicurative. “Considerano invece le rate dei bonus edilizi”, fa presente Alberto Maria Ruffini, “attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazioni per il 2003, a pari a 1 miliardo di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per 10,2 miliardi su base annua”.

Incagliati? Parola mediatica

Un chiarimento sui cosiddetti “crediti incagliati” arriva dal direttore dell’Agenzia delle entrate, che spiega. “Mediaticamente si parla di crediti incagliati, ma i crediti comunicati all’Agenzia delle Entrate da parte di imprese di costruzioni, banche e settore assicurativo non sono crediti che sono necessariamente incagliati, ma sono stati acquisiti e vanno in scadenza anno per anno di qui a dieci anni”, puntualizza ancora Ruffini, “il tema è liberare la capacità fiscale di questi soggetti per poterne comprare altri”. Quella del direttore dell’Agenzia delle entrate, è anche una operazione che rimettere in ordine parole e problemi. “chiarezza”, auspica Ruffini, durante l’audizione alla Camera sul Dl Superbonus, “altrimenti sembra che ci sono 110 miliardi di crediti incagliati ma in realtà è più complesso il discorso”.

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