sabato, 20 Aprile, 2024
Regioni

Sardegna: nuove proposte per contrastare la carenza dei medici

Con la crisi sanitaria e una carenza dei medici che sta attraversando il Paese l’assessore alla Sanità della regione Sardegna Carlo Doria, ha messo sul tavolo del ministero della Salute alcune proposte per contrastare l’emergenza come l’aumento dei posti a disposizione per gli studenti che vogliono iscriversi alle facoltà di Medicina delle Università di Cagliari e Sassari e la stesura di nuove regole per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale, per contrastare con un intervento a livello nazionale, la carenza di medici di base negli ambiti territoriali più svantaggiati, al di fuori dei grandi centri urbani.   la prima riguarda l’autorizzazione all’aumento di circa un terzo per almeno un triennio, dei posti disponibili per l’immatricolazione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia nei due atenei della Sardegna, mentre la seconda riguarda l’avvio di una contrattazione a livello nazionale per la modifica del parametro attualmente in uso per l’individuazione delle sedi carenti della medicina generale e la loro messa a bando, da un medico ogni 1.000 abitanti a uno ogni 1.200 per gli ambiti urbani con una popolazione sopra i 20 mila abitanti, mantenendo invece il rapporto medico/popolazione invariato per gli ambiti con meno abitanti.   “La problematica correlata alla carenza dei medici di medicina generale in molti dei territori al di fuori dei grandi centri urbani è comune a tutta Italia e ha origini lontane, a partire da una mancata programmazione del turnover con un netto squilibrio fra pensionamenti ed ingressi nel sistema sanitario nazionale. In quest’ottica si inquadra un antistorico numero programmato negli accessi al corso di laurea in Medicina e Chirurgia”, spiega l’assessore Doria. “Questo squilibrio, reso più evidente dai numerosi pensionamenti del personale medico negli ultimi anni rispetto ai nuovi ingressi, ha mostrato l’estrema vulnerabilità soprattutto sul versante sanitario territoriale con ampie fasce della popolazione, specie nelle aree periferiche, attualmente private dalla presenza del medico di medicina generale, ma anche, talvolta, del pediatra di libera scelta”, ha aggiunto.

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