domenica, 24 Novembre, 2024
Politica

Aiuti anti inflazione. Le vite distanti di Europa e Usa

Un fondo comune europeo al posto di aiuti di Stato. Il Governo italiano può battersi per questo obiettivo con un Parlamento unito, che invece… litiga su Cospito.

La risposta del Governo americano ai danni dell’inflazione è stata rapida ed incisiva: 370 miliardi tra sussidi e agevolazioni fiscali alle imprese messi in campo già nell’Agosto del 2022.

Sono passati 5 mesi e in Europa circola solo la paura, fondata, che le misure di Biden possano togliere competitività alle aziende europee e provocare un’ulteriore deindustrializzazione delle economie del Vecchio Continente.

Il vantaggio dell’America è di essere uno Stato federale: c’è un governo unico che decide su tante questioni cruciali. L’Europa non è né una confederazione né una federazione e scopre le sue debolezze quando si trova di fronte a problemi enormi. Nel caso della pandemia, sarà stata la paura della morte di persone e imprese, c’è stato un soprassalto di intelligenza e dignità prima con l’acquisto dei vaccini poi con la creazione del Next Generation Ue, la prima grande emissione di debito comune per finanziare 750 miliardi di risorse da destinare alle economie dei Paesi più colpiti, Italia in testa, ed evitare l’effetto domino di un crollo totale del sistema industriale europeo.

Poi è arrivata l’inflazione a due cifre. La Germania ha fatto di testa sua:200 miliardi per sostenere famiglie e imprese. Se lo può permettere perché ha i conti in ordine. Ma anche questa decisione provoca una sorta di concorrenza sleale all’interno del mercato unico europeo.

Purtroppo Berlino gioca sempre per sé, rallenta tutte le decisioni che servano a fare dell’Europa un corpo più unito. La miopia della Germania è nota. In passato non è stata neanche tanto innocua. Oggi è una manifestazione di egoismo nazionale che fa perdere prestigio ad un Paese che dovrebbe invece essere il motore di un’Europa più unita e forte. Berlino stava commettendo lo stesso errore due anni fa quando con supponenza pensava che il virus avesse colpito solo l’Italia.

Contraddicendo se stessa, la Germania oggi chiede un allentamento delle regole sugli aiuti di Stato perché così Berlino potrà sussidiare le sue imprese più e meglio di Francia, Italia, Spagna e via di questo passo.

Quel che servirebbe è invece un nuovo fondo comune europeo di notevole entità finanziato con debito comune per aiutare tutta l’Europa ad attenuare il peso dell’inflazione su famiglie e imprese. Si potrebbe anche attingere ad una parte delle risorse congelate nel famoso MES, destinato a rimanere un salvadanaio cui nessuno chiederà aiuto a cuor leggero.

L’Italia, guidata da una Presidente del Consiglio che non vuole gli Stati Uniti d’Europa ma un’Europa Confederale ha il compito di farsi promotrice di questa battaglia che potrà avere successo e solo se Roma creerà una coalizione ì forte con Francia e Spagna capace di bilanciare l’asse di ferro che unisce la Germania all’Austria e all’Olanda. Non è compito da poco. Per questo Meloni avrebbe bisogno di un sostegno unanime del Parlamento che invece si inventa litigi demenziali come quello su Cospito.

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