mercoledì, 1 Maggio, 2024
Economia

Confesercenti: 2023 economia in frenata. In difficoltà le famiglie a basso reddito. Detassare i salari per dare più potere d’acquisto

Un 2023 con una economia a marce ridotte. È la previsione di Confesercenti che vede una, “tenuta migliore delle attese – anche grazie al boom del turismo – ma che non ci impedisce di entrare nel 2023 a
velocità ridotta”. La valutazione segue l’analisi fatta dalla Confederazione sui dati del quarto trimestre del 2022 chiuso con un rallentamento, “più contenuto (-0,1%) di quanto avevamo previsto, grazie
anche all’apporto di spesa dei viaggiatori stranieri, in netto recupero rispetto al 2021”.

Il 2023 previsioni pessimistiche

Per la Confesercenti tuttavia, “Si tratta pur sempre di una frenata. La prima dopo tre trimestri di crescita consecutiva, e sebbene la flessione degli ultimi tre mesi del 2022 fosse preventivata, resta il dubbio su
intensità e durata del rallentamento nei prossimi trimestri. Pur avendo”, osserva la Confederazione, “una partenza per il 2023 positiva (pari a 0,4%) le prospettive a breve, di tutti gli osservatori, sono
pessimistiche e si giunge ad ipotizzare un “controshock”, che collocherebbe la crescita abbondantemente sotto l’1%”.

Cala il tasso di risparmio

Fino al terzo trimestre del 2022 l’economia è andata meglio delle attese posizionando l’Italia su ritmi superiori agli altri principali paesi europei. “L’andamento dei consumi in particolare è stato positivo nel
2022 portando a un pieno recupero dei livelli di spesa pre-pandemia”, ricorda la Confederazione, “Questo contrasta con la perdita di potere d’acquisto dei redditi familiari: la crescita dei consumi, quindi, è
dovuta a una diminuzione del tasso di risparmio, sceso al di sotto dei livelli pre-pandemia.
La risposta allo shock inflazionistico è stata differenziata per le diverse tipologie di famiglie”.

Aiutare famiglie e lavoratori

Uno dei nodi da sciogliere per la Confesercenti è come aiutare gli strati sociali a basso reddito.
“Se le famiglie ad alto reddito hanno potuto contare sui maggiori risparmi accumulati nei mesi della pandemia”, puntualizza la Confederazione, “le famiglie meno abbienti, secondo le nostre stime, vedono ormai quasi la metà del proprio budget impegnata nelle spese per l’abitazione e le bollette.
“Adesso che i prezzi dei beni energetici iniziano a rallentare, è dunque necessario”, sottolinea la Confesercenti, “valutare di riorientare le risorse disponibili a sostegno dei redditi disponibili e dei consumi,
che rischiano di subire, nel 2023, un forte rallentamento, come dimostra la contrazione dei volumi venduti già negli ultimi mesi dello scorso anno. Il taglio del cuneo previsto dalla manovra è un piccolo passo, ma
serve di più. “La strada giusta”, propone infine la Confederazione, “sarebbe la detassazione degli aumenti retributivi stabiliti dai Contratti, “un intervento che aiuterebbe la ripartenza della contrattazione e dei salari, permettendo alle famiglie di recuperare almeno in parte il potere d’acquisto perduto”.

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