giovedì, 25 Aprile, 2024
Cultura

Se Leonardo usa il bisturi…

“The Real Bodies Leonardo's anatomy exhibition” espone i disegni originali del genio

Una spettacolare mostra inaugurata a Roma omaggia ancora una volta il genio di Leonardo Da Vinci, questa volta in veste di anatomo-patologo. Nella antica “Corsia delle donne” del complesso monumentale dell’Azienda Ospedaliera di San Giovanni Addolorata, “The Real Bodies Leonardo’s anatomy exhibition” espone i disegni originali del grande maestro fiorentino raffiguranti la sua produzione scientifica e artistica sul corpo umano con accanto riproduzioni degli stessi realizzate con parti anatomiche vere, donate alla scienza per scopi didattici e sottoposte all’innovativo processo della plastinazione. Un sistema di conservazione di porzioni organiche, messo a punto alla fine degli anni Novanta in Germania e oggi utilizzato nelle università per le lezioni di anatomia e per perfezionare le pratiche di endoscopia, come spiega l’organizzatore della mostra, Claudio Panadisi. Con “The Real Bodies” i famosi disegni di Leonardo da Vinci diventano realtà. Corpi integrali o parti di essi riproducono i suoi studi sui muscoli del braccio umano, sulla colonna vertebrale, sul sistema vascolare, sugli organi del torace e dell’addome femminile, sui feti, per finire con lUomo Vitruviano.

“La genialità di Leonardo da Vinci in campo anatomico, come in altri settori – ha illustrato Alessandro Cecchi Paone durante l’anteprima del tour dedicato alla stampa –  consiste nel aver dato la prima dimostrazione di un approccio scientifico, diretto e pratico. Prima di lui anche il corpo umano veniva giudicato e descritto sulla base di visioni o teologiche o astratte e filosofiche. E invece lui decise, come a noi oggi sembra normale, ma non lo era nel 400, di andare a prendere i corpi e sezionarli per vedere come erano fatti e capire, di conseguenza, come funzionavano. A noi sembra una cosa abbastanza ovvia, ma non lo era 500 anni fa. In questo si capisce la straordinaria capacità anticipatrice del genio”.

A quali scoperte importanti sarà giunto Da Vinci applicando il metodo empirico? “Innanzitutto. alla scoperta del concepimento – ha aggiunto Cecchi Paone -. Il suo disegno del feto all’interno dell’utero materno è perfetto rispetto alla realtà. E per la prima volta all’epoca si vide il feto, l’utero, la placenta, il cordone ombelicale, tutte cose che erano misteriose e non conosciute e non viste. E poi anche il percorso della fecondazione, perché su indicazione dei grandi filosofi del passato, si pensava che il seme umano maschile discendesse dal cervello lungo la colonna vertebrale. Ovviamente non è così, ma all’epoca così pensavano, finché Leonardo non ha individuato la presenza e la funzione dei testicoli”.

Il vantaggio di una ricostruzione così realistica, piuttosto che una ricostruzione in tre D con materiali plastici, significa dare una dimensione tridimensionale iper-realistica “importante soprattutto per le nuove generazioni, ormai abituate solo alle rappresentazioni digitali e computerizzate”, ha commentato Cecchi Paone. “Oggi tra i giovani nessuno accetta più di osservare qualche cosa dal vivo. Per la prima volta qui, invece, si può vedere un corpo umano come gli studenti di medicina durante le autopsie. Si può vedere come sono i corpi dentro, come sono i corpi dentro sani, come sono i corpi dentro malati”.

La mostra resterà a Roma fino alla primavera prossima.

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