venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Confartigianato: rischi per inflazione, lavoro e credito. Il Governo riduca le tasse

I mali dell’economia sintetizzati in uno studio della Confartigianato che segnala un autunno difficile, tra inflazione, crisi dei consumi, rallentamento della produzione, calo degli occupati, e la pressione fiscale che ha raggiunto il suo massimo storico. A dominare poi l’incertezza della guerra che innesca nuovi interrogativi sul prossimo futuro.

Una accelerazione dei rischi

“Questo inizio di autunno”, scrive la Confartigianato, “è caratterizzato da rischi elevati legati all’evoluzione del conflitto in Ucraina, il blocco delle forniture di gas dalla Russia, l’accelerazione del tasso di inflazione, l’incremento dei tassi di interesse, una risalita della pressione sulle strutture sanitare determinate da nuove varianti di Covid-19 e una insufficiente realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di Ripresa”.

Segnali positivi e incertezze

I prezzi per l’energia pagati da famiglie e imprese stanno risentendo dell’escalation estiva dei prezzi all’ingrosso. “Come evidenziato dall’analisi di Quotidiano Energia”, commenta la Confartigianato, “il rientro delle quotazioni dai picchi di agosto è un segnale positivo, ma permangono i rischi di una interruzione delle forniture di gas dalla Russia mentre appare lontano il rientro alla normalità, con le quotazioni internazionali del gas previste nel 2023 più che triple rispetto quelle del 2021”.

Pil crescita e rallentamento

Nonostante gli effetti della guerra in Ucraina, nel 2022, evidenzia la Confartigianato “l’Italia registra una crescita del PIL in linea con quello della Cina e addirittura superiore a quella di Germania e degli Stati Uniti, ma nella seconda metà dell’anno si intensificano i segnali di rallentamento”.

Previsioni del Fondo monetario

La Confederazione ricorda come lo scorso 11 ottobre il FMI ha rivisionato al ribasso di 0,8 punti la crescita del PIL del 2023 indicata, solo due settimane prima, nella Nota di aggiornamento al DEF 2022. “A settembre l’indice di fiducia delle imprese diminuisce per il terzo mese consecutivo raggiungendo il valore più basso da aprile 2021”, osserva la Confartigianato, “La bufera abbattutasi sui prezzi dell’energia si sintetizza in un aumento in soli dodici mesi, di 4,0 punti di PIL dell’import di energia. L’esame dei dati pubblicati da Eurostat mostra che in Italia la produzione manifatturiera tiene su base tendenziale (+1,3% nei primi otto mesi del 2022), ma regista un calo congiunturale dello 0,9% nel trimestre giugno-agosto 2022, a fronte dell’aumento registrato in Francia (+1,4%) e Germania (+1,9%). Le flessioni più ampie in Italia si riscontrano in comparti manifatturieri energy intensive: chimica con -5,2%, gomma, plastica, vetro, cemento e ceramica con -4,9% e metallurgia e metalli con -3,2%”.

Attesa per il Consiglio Ue

Il divaricato andamento dei costi energetici, spiega la Confederazione, amplia la perdita di competitività della manifattura italiana, “una condizione aggravata dalla frammentazione degli interventi dei Paesi Ue contro il caro Energia che si auspica”, spera la Confartigianato, “sia superata nel prossimo Consiglio europeo del 20-21 ottobre”.

Edilizia da traino a flessione

Dopo aver trainato la ripresa, la produzione nelle costruzioni a luglio 2022 registra la quarta flessione congiunturale consecutiva. “Nel trimestre giugno-agosto 2022 il volume delle vendite al dettaglio scende dello 0,7 rispetto il trimestre precedente”, illustra la Confartigianato, “Scende l’apporto del commercio estero alla crescita: nei primi otto mesi del 2022 il volume delle esportazioni sale di un limitato 1,0%, mentre quello delle importazioni sale del 3,2%.
Sul mercato del lavoro estivo si coglie un segnale di resilienza, mentre si deteriorano le previsioni di domanda in autunno”.

Lavoro da sprint a flop

Tra febbraio e agosto 2022 gli occupati sono saliti di 130 mila unità, di cui l’88,6% dipendenti permanenti. “La domanda di lavoro trainata dalle micro e piccole imprese lavoro”, sottolinea la Confartigianato, “registra una diffusa difficoltà di reperimento del personale: a ottobre il 53,4% delle assunzioni di operai specializzati sono di difficile reperimento”.

Imprese più chiusure

I prossimi mesi saranno in salita. Appare critico, secondo le valutazioni della Confartigianato, l’andamento in autunno, con le previsioni di assunzioni delle imprese tra ottobre e dicembre 2022 in flessione del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, con una marcata accentuazione nella manifattura, dove domina l’incertezza dell’evoluzione dei costi energetici.
“La demografia di impresa, dopo quasi due anni di crescita, da giugno 2022 il tasso di crescita delle imprese iscritte in territorio negativo, con una accentuazione a luglio ed agosto 2022”, scrive la Confederazione.

Credito per pagare le forniture

Sulla finanza d’impresa, altro capitolo dello studio della Confartigianato, “grava la domanda di credito, a tassi crescenti, determinata dei pagamenti delle forniture di materie prime e delle bollette di elettricità e gas, mentre si estende la quota di micro e piccole imprese che presentano un grado di rischio finanziario elevato”.

Verso la manovra 2023

La difficile situazione congiunturale, secondo Confartigianato, rappresenta una sfida per le politiche economiche. “È alto il rischio di una pericolosa sincronizzazione pro-ciclica tra un insufficiente impulso fiscale e una marcata stretta monetaria, prevista in accentuazione nelle prossime riunioni del Consiglio della Bce”, osserva la Confederazione, “Con uno shock inflazionistico da costi una restrizione monetaria è meno efficace e potrebbe prolungarsi eccessivamente nel tempo. In un contesto che sarà caratterizzato dalla negoziazione della riforma delle regole fiscali europee, va attenuata una pressione fiscale salita al massimo storico”, conclude la Confartigianato, ”mentre all’elevata spesa pubblica viene richiesta una maggiore efficacia e una minore burocrazia”.

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