sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Panetta: valuta digitale europea, senza fretta

Il membro del Comitato esecutivo della Bce invita alla prudenza

La digitalizzazione della finanza, che ha ampliato le opzioni di pagamento, con le fintech emergenti, le big tech e le criptovalute, è fenomeno da non sottovalutare, considerata la convinzione degli analisti che le valute digitali potrebbero presto essere usate a livello internazionale. Per preservare la stabilità dei mercati monetari, la Bce sta lavorando alla modernizzazione dell’infrastruttura di pagamento alla base del nostro sistema finanziario e al progetto di un euro digitale con cui garantire che il denaro della banca centrale rimanga a disposizione di tutti nell’area dell’euro.

“Le tecnologie e le preferenze stanno cambiando – ha spiegato Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, con l’incarico di supervisionare il processo di studio dell’“euro digitale”, in un dibattito a Francoforte organizzato dalla Bundesbank – e preservare il ruolo della moneta ufficiale come risorsa sicura al centro del sistema rimane fondamentale. Rafforza la fiducia nel buon funzionamento del sistema finanziario”.

Un euro digitale esiste già

In realtà, una moneta della Banca centrale in forma digitale esiste già ma solo per scopi “all’ingrosso”. “I progetti di valuta digitale della banca centrale all’ingrosso mirano a rendere più sicure ed efficienti le transazioni interbancarie digitali, come il regolamento di titoli e i pagamenti incrociati –  ha detto ancora Panetta -. Il nostro ruolo è quello di fornire infrastrutture all’avanguardia per le transazioni all’ingrosso come base perché gli attori privati possano sviluppare i loro servizi innovativi. Queste infrastrutture possono promuovere l’innovazione in Europa e oltre”.

Anche gli stablecoin un pericolo per la sovranità monetaria”

A preoccupare non sono solo i bitcoin, ma anche gli stablecoin, meno volatili dei primi, perché una sorta di ponte tra il mondo delle criptovalute e le valute fiat che usiamo giornalmente, essendo il loro prezzo ancorato a un’attività di riserva come il dollaro statunitense o l’oro.  “Come abbiamo visto negli ultimi mesi – ha sottolineato il banchiere – le stablecoin sono soggette a fughe di capitale. In altre parole, sono stabili solo di nome. Consentire loro di essere completamente garantite dalla moneta della banca centrale esternalizzerebbe effettivamente la fornitura di moneta della banca centrale a soggetti privati, priverebbe di valore la valuta ufficiale e metterebbe in pericolo la sovranità monetaria”.

Evitare il rischio di una moneta digitale “dominante”

Il rischio denunciato da Panetta è che fra 20-30 anni possa esserci una valuta digitale “dominante”, così come in passato è successo a sterlina o dollaro. Anche se è un qualcosa prossimo a venire, potrebbe essere troppo tardi per reagire. Ciononostante, per il banchiere non è ancora il momento di accelerare il varo di una moneta unica europea digitale. “Questo è un processo fondamentale che toccherà la fiducia della gente nell’euro: quindi dobbiamo prenderci il tempo necessario, ma alla fine introdurremo una valuta digitale che funziona”.

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