venerdì, 19 Aprile, 2024
Società

Il voto elettronico, una mano alla democrazia

Costi ridotti, spoglio più rapido e sicuro e maggiore partecipazione

Sono circa 6 milioni gli italiani fuori sede che se si adottasse il voto elettronico potrebbero prendere parte a questa tornata elettorale. C’è grossa preoccupazione per il trend negativo dell’astensionismo nel nostro Paese, ma in alcuni casi rischiamo di incentivarlo. Nel Regno Unito, Estonia, Svizzera, Canada e nelle elezioni primarie di USA e Francia al voto espresso presso il seggio si affiancano o si sostituiscono anche altri sistemi di voto, che permettono di votare a distanza: da quello per corrispondenza a quello elettronico via Internet. Una evoluzione della modalità di voto che, dunque, è già stata sperimentata in diverse realtà, dove spesso è anche diventata la principale soluzione utilizzata.

Il voto a distanza promuove la partecipazione

La votazione a distanza consente di raccogliere pareri di persone presenti su ampi territori, anche sparsi in varie Regioni o fuori dai confini nazionali. I vantaggi sono molteplici. Grazie alla votazione elettronica, per esempio, è possibile votare anche quando situazioni di emergenza non permettono di recarsi al seggio, come nel caso della recente pandemia. Esistono, poi, moltissime altre occasioni, oltre l’espressione politica, in cui ci è richiesto di operare delle scelte come membri di piccole, medie e grandi collettività. Si può votare per una riunione di condominio, a scuola e all’università, tutte situazioni in cui una più moderna tecnologia faciliterebbe la partecipazione e la gestione degli adempimenti.

Permettere a tutti di votare è un esercizio di democrazia

Per quanto riguarda gli italiani all’estero qualcosa fortunatamente è stato fatto. Fino a una ventina di anni fa per votare alle consultazioni politiche e ai referendum dovevano organizzarsi e tornare in Italia nel proprio paese di origine, trovandosi di fatto, per la maggior parte, nell’impossibilità di esprimere il proprio consenso. Dal 2001 le cose sono parzialmente cambiate, in quanto possono iscriversi nell’apposita anagrafe e scegliere di votare per corrispondenza. Il problema nasce per gli italiani che per motivi di salute, studio o lavoro sono “fuori sede”. Senza contare le persone anziane e tutti coloro che per una disabilità non possono recarsi autonomamente presso il seggio. Perciò, se si è momentaneamente all’estero o in una Regione o Comune diversi dalla propria residenza oppure costretti a casa per motivi di salute, non è possibile esprimere le proprie preferenze, allungando la lista degli astensionisti, in questo caso involontari.

Il voto elettronico abbatte i costi e rende lo spoglio più rapido e sicuro

Esistono anche altri vantaggi. Con il voto elettronico si abbatterebbero molti dei costi dell’organizzazione delle votazioni e si eviterebbero molte delle schede nulle dovute a regole di votazione complicate o poco chiare oppure per l’apposizione errata del segno di preferenza, perché in quel caso il sistema elettronico segnala l’errore. Infine, un buon sistema di votazione elettronica consente di monitorare l’affluenza alle urne in tempo reale e permette di eseguire lo scrutinio dei dati in maniera veloce e sicura, consegnando dati certi sui risultati.

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