venerdì, 19 Aprile, 2024
Politica

Governo-Associazioni. Draghi: pronti mld di aiuti. Oggi tocca ai sindacati

Ieri il premier dimissionario Mario Draghi ha rilanciato un appello a essere  veloci. Il presidente del Consiglio ha segnalato le emergenze rilanciando misure che, “richiedono l’adozione, senza indugio”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “di un provvedimento di urgenza con cui contrastare le conseguenze negative sui cittadini, sulle famiglie, sulle imprese e sulle prospettive di crescita del Paese”. Così ieri è stato chiaro durante l’incontro tra Governo e Associazioni datoriali che “Le attività del Governo non si fermano, l’esecutivo ha ancora tanto da fare sempre nel perimetro delle funzioni che gli competono in questa fase”.

L’intervento di Draghi

Il ragionamento che ha fatto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell’incontro con le parti sociali in mattinata a Palazzo Chigi è quello di un ulteriore impegno per dare risposte al Paese.
Il premier ha ribadito la volontà di coinvolgere tutti in questa fase di emergenza, per fronteggiare la flessione dell’economia e una stagione autunnale che si attende molto complessa.

I problemi in arrivo

Da Palazzo Chigi arriva l’elenco dei problemi. “L’incremento dell’inflazione, dovuto soprattutto ai prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime, le difficoltà determinate dall’attuale situazione internazionale, il perdurare della diffusione del virus Covid-19 e le ripercussioni del prolungato periodo di siccità”. Questioni che richiedono fondi. Ieri inoltre è stata resa nota la cifra di 14,3 miliardi di minor deficit stimati finora per il 2022, la relazione ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri. Fondi che serviranno per il decreto Aiuti bis.

Bonus? Servono interventi

“Interventi strutturali e basta con i bonus”. Lo dice a chiare lettere il segretario nazionale della Uil, PierPaolo Bombardieri, una sottolineatura che arriva a poche ore dall’incontrario tra sindacati e
governo dimissionario, che si terrà oggi a Palazzo Chigi. Un vertice che vedrà da un lato le richieste di Cgil, Cisl e Uil che diventano perentorie sull’aumento dei salari e la rivalutazione delle pensioni.
Due priorità che i leader sindacali tenteranno di difendere anche di fronte ad un esecutivo che non potrà prendere impegni di spesa particolari. Sull’altro fronte il Governo e il premier Draghi che
porteranno avanti il suo piano di aiuti con i numeri elaborati al ministero dell’Economia che dovrebbero stare sui 12-13 miliardi. Sulle misure da adottare per arginare inflazione e corsa dei prezzi la
maggioranza- o quello che rimane della maggioranza politica – dovrebbe convergere su quanto già stabilito. C’è necessità per il Governo, di una intesa preventiva “il più possibile vicina all’unanimità sugli
interventi”, si fa presente. Inoltre ci sono misure già in via di definizione come un nuovo bonus da 200 euro per chi è sotto i 35 mila euro e il taglio già realizzato delle accise sui carburanti protratto
per un mese.

I sindacati all’attacco

Spiazzati dalla crisi di Governo i sindacati oggi sottolineeranno le loro preoccupazioni e chiedono risposte per evitare quella crisi sociale che si annuncia per l’autunno. “Abbiamo molto rispetto per le decisioni
del Parlamento, però pensiamo che il Governo e la politica, anche in queste condizioni, debbano dare risposte ai lavoratori e ai pensionati”, commenta Bombardieri. Per il leader della Uil , “l’emergenza che stiamo vivendo sull’inflazione, sulla perdita del potere d’acquisto e sul costo dell’energia”, sottolinea ancora Bombardieri, “non può aspettare l’esito delle elezioni. C’è bisogno di risposte subito. Ci aspettiamo che ci sia un intervento immediato per utilizzare i 10 miliardi a favore di lavoratrici, lavoratori, pensionati e pensionate”.

Rischio per il Pnrr

Il leader della Uil evidenzia un altro aspetto non meno preoccupante. “Non possiamo permetterci di perdere ulteriori risorse per il mancato rispetto dei tempi previsti dal Piano nazionale di Ripresa. Anche le
decisioni assunte dalla BCE”, precisa il leader della Uil, “pongono la nostra classe politica di fronte a una responsabilità più grande, perché se non rispettiamo quei tempi non si attiverà, se necessario, lo scudo
contro lo spread”. Infine per Bombardieri la politica deve ritrovare il dialogo con i cittadini. “Sperando che i programmi che i partiti metteranno a punto in vista delle elezioni tengano conto di queste esigenze e di chi è rimasto indietro. La politica”, conclude Bombardieri, “faccia uno sforzo in più per recuperare quella distanza che registriamo rispetto ai cittadini”.

Sbarra: crisi incomprensibile

Non nasconde la sua delusione il segretario Cisl, Luigi Sbarra che sarà oggi all’incontro con il Governo. “Il forte invito che abbiamo rivolto nelle giornate passate alla responsabilità, all’ unità, alla coesione
non è stato raccolto dalle forze politiche e oggi ci troviamo davanti ad una crisi di governo incomprensibile e per certi versi assurda”, sottolinea il leader sindacale, “destabilizzante nel pieno della
tempesta economica, sociale sanitaria per il nostro paese”.“Abbiamo davanti tempi cruciali caratterizzati da grandi difficoltà”, ricorda Sbarra, “inflazione alta, pandemia, guerra, shock energetico pesante, emergenza alimentare accompagnata anche dal rischio di una recessione. Sono momenti che richiederebbero il massimo di responsabilità, di stabilità, di governabilità”

Landini: emergenza sociale

Critico e preoccupato anche l’intervento di Maurizio Landini, segretario della Cgil. “La situazione che attraversa il Paese, l’Europa e il mondo è di straordinaria complessità. La pandemia e la guerra hanno fatto
esplodere disuguaglianze, ingiustizia sociale e reso evidenti tutte le fragilità di un sistema globale che ha messo ai margini i diritti delle persone e dell’ambiente ponendo al centro le ragioni della finanza e del
profitto”, commenta Landini. Per la Cgil sono necessarie risposte e anche urgenti “con interventi strutturali”.

Non indebolire il Paese

L’elenco dei temi proposti dai sindacati è lungo. “Crisi energetica, superamento della precarietà, strumenti fiscali per tutelare i salari e le pensioni dall’aumento dell’inflazione, salario minimo e legge sulla
rappresentanza, rinnovo dei contratti, politiche industriali, scuola, sanità, una vera riforma fiscale, pensioni, politiche dell’abitare, vecchie e nuove povertà”.
“Per tutto questo”, aggiunge la Landini, “c’è bisogno di un Governo che dia risposte nel pieno delle sue funzioni. Bisogna agire subito a partire dalla tutela della parte più fragile e debole del Paese”. La
conclusione è per i sindacati corale. “Siamo rispettosi delle soluzioni che il Parlamento dovrà individuare”, conclude la segreteria della Cgil, “ma ribadiamo con forza che la crisi sociale deve essere la priorità che
tutti devono avere presente. Non è il momento di indebolire il Paese e bloccare le riforme”.

 

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