giovedì, 28 Marzo, 2024
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Attestazione Soa. Confederazione degli artigiani al Governo: sull’edilizia troppe restrizioni

Dopo gli inviti al Parlamento caduti nel vuoto ora i toni si fanno più perentori. È il caso della richiesta delle Associazioni dell’Artigianato che sollecitano di “Abolire subito l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi”.

Cos’è l’attestazione SOA

È una certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori. Si tratta di un documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire, direttamente o in subappalto, opere pubbliche di lavori con importo a base d’asta superiore a 150 mila euro essa attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore
delle costruzioni di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di Contratti Pubblici di lavori.

Stop alla SOA

La richiesta arriva dai Presidenti di Confartigianato, Cna, Casartigiani in una lettera aperta inviata a Deputati e Senatori delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Attività Produttive di Camera e
Senato e ai Capigruppo di Camera e Senato.

Troppe norme restrittive

Le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi ribadiscono, nel documento, l’allarme per le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia che rischiano di bloccare definitivamente i lavori
di riqualificazione degli edifici e di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle imprese.
“A complicare un quadro legislativo già intricato”, evidenziano le Confederazioni, “è arrivata il 12 maggio la norma del decreto legge ‘Taglia prezzi’ che impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516mila euro”

Barriera “anti concorrenziale”

Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, sottolinealo le Confederazioni degli artigiani, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera
anticoncorrenziale. Secondo Confartigianato, Cna, Casartigiani, infatti, negli ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori.

Bonus regole già stringenti

Inoltre, l’accesso ai bonus edilizi è già subordinato ad una serie di controlli molto stringenti. “Per contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese ‘fantasma’, servono piuttosto serie verifiche dei
requisiti di accesso al mercato, come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e strumenti già operativi come il DURC, la congruità e l’intensificazione dei controlli.

Cessione di crediti, la stretta

“A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie”, sottolineano le Confederazioni, “è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte
delle banche e degli intermediari finanziari. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e
contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio, si moltiplicano i casi di fallimento che potrebbero coinvolgere oltre 33 mila imprese e 150 mila lavoratori”.

Costruzione, la ripresa c’è

“Tutto questo è ancor più paradossale”, osservano ancora le Confederazioni degli artigiani, “se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica e, in questo drammatico
periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini
e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia”.
Confartigianato, Cna e Casartigiani, infine sottolineano che sono “in rappresentanza di oltre 1.500.000 di associati, sollecitano un rapido intervento per salvare un’idea vincente di riqualificazione green del
Paese che rischia di naufragare nel mare della burocrazia legislativa”.

 

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