venerdì, 19 Aprile, 2024
Opinioni

La 18esima legislatura…che fatica!!!

Questo Parlamento è frutto della legge elettorale n. 165 del 3 novembre 2017 – nota a tutti con l’appellativo di “Rosatellum” dal nome del suo relatore, il parlamentare Ettore Rosato – la cui esistenza ha consentito al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sentiti i rispettivi Presidenti di Camera e Senato – secondo il dettato dell’art. 88 della Costituzione – di sciogliere le Camere il successivo 28 dicembre per indire le nuove elezioni da cui ha origine l’attuale Legislatura, con scadenza naturale prevista per il 22 marzo 2023.

L’attuale legislatura ha avuto un lungo e travagliato inizio che, concretamente, coincide con la formazione del Governo Conte I, giugno del 2018, dopo le consultazioni di rito da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i Presidenti di Camera e Senato, con un colorito intermezzo di impeackment da parte di alcuni esponenti del Movimento 5Stelle, subito annullato.

C’è stato anche un breve passaggio, in un delicato momento, con l’incarico esplorativo all’economista Carlo Cottarelli , per guidare un governo ad interim, nell’ipotesi di portare l’Italia verso nuove elezioni, visto il perdurare della situazione di stasi tra i partiti, cosiddetti, di maggioranza.
Vi sono stati tre delicati momenti di crisi politica e di governi in crisi – abilmente risolti dal Presidente della Repubblica nell’affidare a due figure cosìddette “non politiche” la Presidenza del Consiglio dei Ministri – che hanno vivacizzato fin troppo la legislatura ed il relativo quadro politico, con fermenti e transfughi tra i partiti e la creazione di nuove aggregazioni.

In tale clima il governo Conte I e Conte II, senza soluzione di continuità, ha svolto le sue funzioni dal primo giugno del 2018 al 13 febbraio 2021, durante cui l’Italia intera viene tragicamente colpita dalla pandemia da Covid-19 che stravolge ogni ordinaria regola di vita, mietendo vittime ed imponendo restrizioni di libertà individuali e collettive, alcune delle quali ancora vigenti.
I continui e necessari provvedimenti d’urgenza – decreti legge e D.P.C.M. (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri) – hanno impegnato le migliori risorse di governo nei dibattiti parlamentari e fuori, comprese le aule di Giustizia amministrativa e giudiziarie, approdando di recente anche presso la Corte Costituzionale.

In questa legislatura sono state spese risorse ed energie per affrontare modifiche costituzionali, una delle quali, di rilevante portata storica, riguarda la riduzione del numero dei parlamentari, che ha coinvolto – in piena pandemia – la collettività ad opera di 71 senatori che  invocarono il referendum popolare, avuto luogo con esito favorevole nei giorni 21 e 22 ottobre 2020. Dalla prossima legislatura, pertanto, il Parlamento sarà costituito da 600 unità di cui 400 deputati e 200 senatori.
Ora le Camere sono impegnate al lavoro per l’adeguamento dei rispettivi regolamenti parlamentari come prevede l’art. 64 della Costituzione nel disporre che: “ Ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi componenti.”

Altra modifica costituzionale, abbastanza recente, riguarda la tutela dell’ambiente, incardinata negli articoli. 9 e 41; mentre è in itinere un DDL per il riconoscimento costituzionale dell’attività sportiva mediante integrazione dell’articolo 33.

Altri provvedimenti costituzionali hanno riguardato l’abbassamento del limite di età per l’elezione dei Senatori della Repubblica, mentre sono in itinere le fasi per l’abrogazione dell’art. 99 riguardate il CNEL, nonché l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, con l’esclusione della sua rieleggibilità, mentre altri ne propongono l’abbassamento dell’età a 40 anni e la rieleggibilità.

In materia di leggi ordinarie le più discusse e contese hanno riguardato il reddito di cittadinanza ed il taglio dei vitalizi dei parlamentari ed attualmente il bonus 110% per le ristrutturazione nel settore dell’edilizia abitativa.
Le attività parlamentari e di governo sono dedicate in questo scorcio di legislatura a portare avanti le tanto attese riforme riguardanti la giustizia nel suo complesso, compreso il suo organo di autogoverno, cioè il Consiglio Superiore della Magistratura, il fisco, il catasto, il codice degli appalti e per dare vitalità a tutti gli altri provvedimenti attorno al famoso PNRR ed alla transizione ecologica (sanità, istruzione, cultura, transizione digitale, sviluppo economico, lavoro, tesoro e pubblica amministrazione).

Nebulosa, irta e piena di ostacoli si presenta sia l’attività parlamentare e sia quella di governo concentrate in quest’ultimo anno, senza escludere l’eventuale anticipata interruzione della legislatura che solamente il buonsenso per la situazione pandemica e per quella bellica dell’Ucraina possa far dissipare. Manca, tra l’altro, una legge elettorale che risponda alle nuove esigenze istituzionali della nostra Repubblica che dovrà tutelare anche le minoranze che concorrono “…con metodo democratico a determinare la politica nazionale.” (Art.49 Cost.)
Infine, ma non meno importante,  il più significativo ed anche il più solenne atto:  l’iter per l’elezione del Presidente della Repubblica  conclusosi, all’ottavo scrutinio, il 29 gennaio 2022, con un Mattarella-bis e con 759 voti, di gran lunga superiore al quorum previsto di 505.

 

 

 

fonte foto governo.it

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