venerdì, 19 Aprile, 2024
Gian Carlo Blangiardo presidente Istat
Società

Più matrimoni ma sempre meno figli. L’Italia invecchia e si spopola

Blangiardo (Istat): assegno unico un segnale positivo

I figli costano e la conciliazione maternità-lavoro ancora poco sostenuta. Queste le cause principali, più del Covid, che incidono sull’ennesimo nuovo record negativo delle nascite, per la prima volta sotto le 400.000 unità. Sono gli aspetti economici, quelli legati al tempo, alla conciliazione con le attività professionali e di cura che riguardano gli asili che incidono fortemente sulle scelte di genitorialità. Ne è convinto Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat: “C’è ancora un interesse, un bisogno di maternità e paternità, ma è una corsa a ostacoli; strada facendo, un po’ alla volta, questo interesse si riduce e l’orologio intanto va avanti. Non si può pensare di fare i miracoli, ma di iniziare a dare una mano affinché quelli più interessati galleggino meglio sollevandoli di qualche peso”.
In questo senso, l’assegno unico può rappresentare un segnale culturale importante, ha spiegato il presidente, un contributo, per ora meramente simbolico, verso un clima di fiducia e di attenzione al tema.

Anche il conflitto russo-ucraino inciderà negativamente sulle natalità

Secondo i dati provvisori del Report “Dinamica demografica” appena presentato dall’Istat, i nuovi nati nel 2021 sono stati appena 399.431, in diminuzione dell’1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% rispetto 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. “Chi voleva un figlio, con lo scoppio della pandemia, è come se avesse spostato in avanti la data in calendario. Ma l’attesa non è conclusa visto che anche quest’anno, nel solo mese di gennaio, c’è stato il maggior calo di nascite di sempre: cinquemila in meno”, ha commentato Gian Carlo Blangiardo.
Ora si teme anche un contraccolpo derivante dalla guerra in corso. “Sono andato a vedere i dati del 1940 – ha proseguito il presidente Istat – quando è stata dichiarata la guerra e i suoi effetti sulla natalità nel 1941 ed effettivamente la sola dichiarazione di guerra un effetto sui progetti riproduttivi della popolazione italiana di allora ce l’ha avuta, così come Chernobyl e il Covid. Vedremo l’Ucraina”.

Crescono solo i matrimoni, soprattutto civili

Anche i decessi restano ancora su livelli elevati rispetto al periodo pre-Covid e le ripercussioni della pandemia sono state ancora più rilevanti sui movimenti migratori internazionali. Nonostante il saldo migratorio con l’estero mostri segnali di ripresa (+156 mila, quasi il 79% in più rispetto al 2020), i movimenti migratori internazionali restano al di sotto della media 2015-2019 (318 mila iscrizioni, 159 mila cancellazioni). In controtendenza solo i matrimoni. Nell’anno appena trascorso ne sono stati celebrati circa 179mila, un raddoppio rispetto al 2020. Questo aumento, però, non è ancora sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente; rispetto al 2019, infatti, i matrimoni sono stati inferiori del 2,7%. Un ritorno ai livelli del 2019 si osserva solamente per i matrimoni civili (+0,7% nel 2021 rispetto al 2019), che sembrano essere stati meno penalizzati dalle limitazioni imposte per il contenimento della pandemia. 

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