giovedì, 28 Marzo, 2024
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Caro Energia. Coldiretti: tre litri di latte per un caffè. Prezzi sotto i costi di produzione, fermare le pratiche commerciali sleali

Per poter pagare un caffè al bar gli allevatori italiani devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla. Un prezzo ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i
rincari di mangimi ed energia.

Produrre in perdita

Per la Coldiretti c’è in atto una battaglia per un prezzo del latte giusto ed onesto. E gli slogan nella loro sintesi spiegano il problema. “Non possiamo produrre in perdita”, “Il latte delle nostre mucche è la
vostra colazione”, “Il latte non è acqua”, “Mungiamo le mucche, non gli allevatori”, “Senza stalle la montagna muore”.

Fermare la speculazione

“Non si può aspettare oltre per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “a rischio c’è il futuro di 26mila allevamenti alle quali va riconosciuto il giusto compenso che tenga conto dei costi di produzione sempre più alti, dalla bolletta energetica ai mangimi”.

Sotto i costi di produzione

“Il latte agli allevatori”, calcola la Coldiretti, “non deve essere pagato sotto i costi di produzione considerato che gli aumenti vanno dal +70% per l’energia con picchi del 110% al +40% per i mangimi.
Secondo l’indicatore sintetico Milk Feed, elaborato dall’Ismea, che confronta il prezzo del latte alla stalla con quello di un pasto tipo per le mucche composto da mais e farina di soia, nell’ultimo anno”, ricorda la Confederazione, “si è scesi sotto la soglia ritenuta “critica”, segnale della sofferenza degli allevamenti.
Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro secondo l’ultima indagine Ismea, un costo molto superiore rispetto al prezzo di 38 centesimi riconosciuto a
una larga fascia di allevatori”.

I numeri degli allevatori

Una crisi che colpisce un sistema che ogni giorno lavora per garantire con una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro, gestisce 1,6
milioni di capi, occupa oltre 100 mila persone.

Le proposte

“Per evitare il crollo del sistema è necessario”, propone la Coldiretti, “vigilare contro le pratiche commerciali sleali e fermare i contributi pubblici per aziende agroalimentari che pagano il latte sottocosto con
l’avvio di una indagine dell’Autorità Ispettorato del Mipaaf su tutte le industrie e le catene della Gdo che stanno speculando sul prezzo del latte e degli altri prodotti. Serve”, conclude Coldiretti, “poi lo sblocco immediato dei pagamenti Agea di 26 milioni di euro per aiuti agli allevatori di bovini da latte fermi da agosto 2021, lo sblocco dei pagamenti per 90 milioni di euro dei fondi zootecnia aiuti Covid del Mipaaf e aiuti per gli allevatori di razze autoctone in crisi a valere sui fondi per le filiere”.

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