giovedì, 25 Aprile, 2024
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Lega e FI: sovranità energetica. No o dei 5s. “Tavolo” del Governo

Luce e Gas. Bollette alle stelle

Rincari del gas, come punto critico di molte altre decisioni, politiche ed economiche. Sul gas si è acceso un dibattito che monopolizzerà i prossimi giorni con posizioni contrastanti.
Il leader della Lega, Matteo Salvini che sollecita un tavolo istituzionale per arginare il caro bollette in particolare per le imprese. Sul fronte opposto il no dei 5S ad incentivare la produzione nazionale con l’attivazione dei pozzi chiusi. Nel frattempo l’Unione europea apre alla possibilità di sdoganare energia nucleare e gas come fonti green. Scelta che innesca polemiche in particolare in Italia dove esiste una avversità al nucleare e una diffidenza verso l’uso più esteso di gas metano. In queste ore, inoltre, si torna a parlare con insistenza di riconsiderare il blocco alla produzione di gas, proponendo una “sovranità energetica nazionale”. Indicazioni che accendono il dibattito politico.

Il caro bollette

Anche la produzione di energia elettrica è influenzata dal gas, dal momento che molte centrali sono alimentate dal metano. I rialzi attesi dal 55 al 45 per cento, saranno calmierati con 3.8 miliardi messi a disposizione del Governo. Ma non basteranno se la stangata continuerà anche nei prossimi mesi. Per trovare una soluzione servirà una svolta che la politica anticipa. A farsi promotore è il leader della Lega, Matteo Salvini, in accordo con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che sollecita, “un tavolo nazionale sul caro-bollette, tema diventato insieme al Covid la vera urgenza dei prossimi mesi. Famiglie e attività produttive non aspettano”. Il problema non riguarda solo le famiglie ma l’intero mondo delle attività produttive. Un pressing che coinvolge il ministero dello Sviluppo che si dichiara favorevole con il ministro Giancarlo Giorgetti, a portare: “le riflessioni già avviate per individuare le soluzioni per i settori industriali più impattati”. Per l’esponente della Lega oltre ai 3,8 miliardi previsti dal Governo per calmierare il costo dell’energia sono pronte nuove misure di sostegno con la necessità di “scelte urgenti per famiglie e imprese che implicano una riflessione più generale sulla sovranità energetica del nostro Paese”.

La proposta Ue

Se l’Italia punta agli incentivi, l’Unione europea accelera il percorso verso un’Europa a emissioni zero. La Commissione Ue ha elaborato una bozza di piano che, se riceverà l’appoggio della maggioranza degli Stati membri, entrerà in vigore dal 2023. Emissioni zero però significa anche un percorso di transizione dove gas e nucleare possono essere considerate fonte energetiche Green. Passaggio tutto da deciderete e valutare dal momento che i Paesi Ue sono divisi, tra chi come la Francia crede nel nucleare pulito, chi come l’Italia punta sul gas, e la Polonia che per ora non può far a meno del carbone.

Il dibattito in Italia

Già in posizioni contrapposte due maggiori alleati del Governo. Per il movimento 5S, con il capogruppo alla Camera, Davide Crippa scende in campo per criticare la posizione della Lega espressa da Salvini, bollandola come soluzione vecchia e dannosa, la Lega però rilancia. “L’Italia non può stare ferma”, sostiene Salvini, “la Lega è pronta anche a raccogliere le firme per un Referendum che porti il nostro Paese in un futuro energetico indipendente, sicuro e pulito”. Ancora più aperta la proposta di Forza Italia che è pronta a chiedere al Parlamento di aumentare la produzione nazionale di gas e puntare ad incentivare la ricerca sul nucleare, almeno quella di ultima generazione. Sono queste le richieste della vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli.

Aiuti alle imprese

Il capitolo imprese sarà all’ordine del giorno del prossimo consiglio dei ministri. Le aziende grandi e piccole, (con il paradosso che quelle mini in rapporto pagano di più), chiedono interventi immediati per contrastare gli effetti dei costi. Un aiuto è stato concesso. Il Parlamento nel decreto Milleproroghe ha previsto che le imprese energivore italiane potranno godere di prezzi dell’energia allineati a quelli dei loro competitor europei fino a tutto il 2026. Una boccata di ossigeno importante in considerazione che potrebbe esserci tempi migliori, in un prossimo futuro. La buona notizia che i rincari si sono fermati, e il costo del gas è tornato ad allinearsi a quello di fine ottobre. L’ipotesi che Paesi e società produttrici non vogliano tirate troppo la corda e percorrere la via di una intesa.

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