giovedì, 28 Marzo, 2024
Economia

Un miliardo per taglio bollette superbonus, rinvio cartelle fiscali

I partiti e la Legge di Bilancio

C’è nel Governo una aria di impegno sociale e di allargamento della spesa. Il “gettone” finanziario aggiuntivo è destinato a crescere mano a mano che la manovra di bilancio viene discussa. Secondo le proiezioni, c’è una corsa a rimpinguare la spesa che è salita da mezzo miliardo a 600 milioni, ed ora a quota quasi 800 milioni, mentre si calcola che la spesa per i ritocchi aggiuntivi arriverà a un miliardo.

Cartelle fiscali, stop di FI

Le sortite attorno alla manovra segnano ogni giorno un nuovo assalto. La settimana che si apre, ad esempio, sarà all’insegna del dibattito, che si annuncia acceso, sul rinvio delle cartelle esattoriali. Iniziativa annunciata da Forza Italia che giudica il rinvio una scelta necessaria per dire sì alla legge di Bilancio. In ballo ci sono 60 milioni, – secondo una stima effettuata dal movimento Autonomi e Partite Iva, – di cartelle esattoriali per multe, sanzioni e debiti fiscali; rimaste finora nei cassetti dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Forza Italia preme sul rinvio delle cartelle al punto che il coordinatore, Antonio Tajani, ammette che: “avrebbe difficoltà a sostenere”, la manovra. Un ennesimo rinvio che segnerebbe per le casse dell’Agenzia per le Entrate e Riscossione un altro anno in profondo rosso.

Tagli al caro bollette

Altro capitolo – su cui però si registra accordo unanime – è il taglio al costo delle bollette per luce e gas. L’ok arriva dal ministero dell’Economia e dai tre relatori del provvedimento al Senato: il presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco, e con lui Erica Rivolta e Vasco Errani. Come è noto, il Consiglio dei ministri ha preparato un decreto che alza a 3,8 miliardi i fondi per contrastare il rincaro dell’energia. Somma tra l’altro posta dal Governo all’attenzione dei sindacati, Cgil e Uil (la Cisl apprezza la scelta del Governo) per
contestare (inutilmente) le ragioni dello sciopero.

I dossier aperti

Sul tavolo dei partiti della maggioranza sono aperti diversi dossier, come ad esempio quello del SuperBonus per l’edilizia. Nel merito per le villette – dapprima con molti vincoli nel Bonus – si andrà, secondo una bozza di accordo da tradurre in legge, verso la cancellazione del tetto Isee di venticinque mila euro. Ciò consentirà ai proprietari di una villetta, di poter effettuare interventi di efficientamento energetico o di messa in sicurezza delle unità unifamiliari così come tutti gli altri proprietari inclusi nel Superbonus 110%, che saranno possibili beneficiari dell’agevolazione. In settimana si saprà se c’è l’accordo definitivo e i quali saranno i costi aggiuntivi. “Intendiamo estendere il Superbonus”, commenta il viceministro all’Economia, Laura Castelli, “sulle case unifamiliari a tutto il 2022 senza previsione di un tetto Isee, senza limitazioni all’abitazione principale, con la sola previsione di uno stato di avanzamento lavori del 30% al 30 giugno 2022”. C’è poi l’edilizia scolastica che dovrebbe assorbire una parte consistente del fondo aggiuntivo di cui si discute.
Sempre per la scuola ci sarà un fondo di 185 milioni da destinare al personale Ata e ai dirigenti scolastici.

Aiuti ai concessionari auto

Dal dibattito che riprenderà oggi nelle commissioni del Senato, è annunciata una buona notizia per i concessionari auto. Settore in difficoltà alle prese con una transizione epocale, che potrebbe avere un aiuto dal Governo. Per i concessionari si profila, stando alle indiscrezioni, un bonus a fondo perduto. Mentre in generale su nuovi sostegni all’automotive non c’è accordo tra i partiti. La volontà è quella di dare una mano, ma servirebbe, come sottolinea il viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto del gruppo di Forza Italia, una richiesta “trasversale” per rendere “strutturali le risorse su incentivi ed ecobonus”. Operazione su cui meditano i tecnici del Ministero dell’Economia e Finanze, che comunque avrebbe costi elevati.

Bar e ristoranti, taglio Tosap

Secondo le previsioni un piccolo e aggiuntivo ristoro arriverà dalla sospensione per altri sei mesi nel 2022 della Tosap-Cosap. Si tratta della tassa sui tavolini che ristoranti e bar pagano per l’occupazione del suolo pubblico. Per ridurre la tassa i partiti di maggioranza prevedono altri 170 milioni.

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