Mancano solo tre settimane alla scadenza della Brexit e i colloqui tra i leader sembrano essersi interrotti. Entrambe le parti si incolpano a vicenda per non essere riuscite, ad oggi, a raggiungere un accordo.
Intanto il tempo scorre verso il vertice del 17 ottobre e la tensione politica aumenta.
La stampa locale inglese è concorde nel ritenere che il Regno Unito e l’Unione europea non si incontreranno, dopo che il primo ministro britannico ha accusato l’Ue di adottare una posizione dura e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha accusato Johnson di giocare allo “scaricabarile”. Inoltre, la telefonata di ieri tra Johnson e Angela Merkel ha fatto precipitare la sterlina dopo che entrambi hanno dichiarato che raggiungere un accordo è ora “sostanzialmente impossibile”.
Il presidente della Commissione europea Juncker, dopo una serie di briefing ostili tra Downing Street e Bruxelles, ha avvertito che una Brexit no-deal porterebbe al “collasso” del Regno Unito.
L’UE ha inoltre affermato che dovrebbero esserci “cambiamenti fondamentali” alle idee avanzate affinché siano accettabili. Il capo negoziatore del Regno Unito, David Frost, incontrera’ i funzionari della Commissione europea, ma fonti da ambo le parti riportano che i colloqui tecnici hanno ormai raggiunto il limite di cio’ che poteva essere raggiunto.
Il segretario alla Brexit, Steve Barclay, e il capo negoziatore dell’UE Michel Barnier, si riuniranno, nella giornata di domani, per discutere dello stato dei lavori. I giornali inglesi ribadiscono che Il disaccordo tra Johnson e l’UE, riguarda nuovamente il confine d’Irlanda, membro dell’Unione Europea e l’Irlanda del Nord appartenente al Regno Unito.
L’ultima offerta del Primo Ministro britannico vedeva l’Irlanda del Nord lasciare l’unione doganale UE con controlli limitati alle frontiere e per lo più lontani dalla frontiera stessa. Ma Varadkar, primo ministro irlandese, ha affermato che ciò metterebbe a repentaglio la pace nell’Irlanda del Nord e che un piano per ottenere il consenso democratico attraverso una regolare approvazione da parte dell’assemblea della regione porterebbe a situazioni di incertezza per l’Irlanda e l’UE.
Tuttavia è auspicabile, secondo i tabloid inglesi, che i due leader si incontrino per ulteriori colloqui alla fine della settimana, e Varadkar sembra aver affermato difronte all’Irish Dail (Parlamento), di essere “disposto a lavorare fino all’ultimo momento per ottenere un accordo”.
ohnson afferma che, anche in mancanza di un accordo, il paese lascerà l’UE il 31 ottobre. Tuttavia, sostiene che rispetterà la legge, la quale gli impone di cercare e accettare un ritardo almeno fino a gennaio 2020. Nel frattempo, sta pianificando una seduta di emergenza del parlamento sabato 19 ottobre, dopo il vertice UE.
I parlamentari saranno chiamati in Parlamento in una giornata decisiva per il futuro della Brexit. (Italpress)