venerdì, 29 Marzo, 2024
Salute

Tumore al seno, Umbria regione virtuosa ma serve una cabina di regia

Le Breast Unit dell’Umbria hanno bisogno di essere coordinate e monitorate da una cabina di regia che, con la partecipazione delle associazioni, favorisca il lavoro in rete e l’applicazione di un percorso omogeneo di diagnosi e cura. Sono queste le raccomandazioni prodotte dal tavolo di lavoro, organizzato da Europa Donna Italia, che ha coinvolto medici, associazioni e Istituzioni regionali.

Obiettivo: migliorare diagnosi, cura e assistenza delle donne che affrontano un tumore del seno in Umbria a partire dall’analisi dei punti di criticità, emersi da un’indagine che ha coinvolto i coordinatori delle quattro Breast Unit umbre e le associazioni che collaborano con i centri. L’incontro umbro si inserisce nel progetto: “Breast Unit – La squadra che vince”, realizzato da Europa Donna Italia in collaborazione con Senonetwork, con il patrocinio di AIOM, con il supporto non condizionato di Roche e con la consulenza metodologica dell’Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell’Università Cattolica, per valorizzare l’approccio multidisciplinare e garantire omogeneità di qualità nella diagnosi e nella cura del tumore al seno in tutte le Regioni.

I risultati dell’indagine presentata dai ricercatori ALTEMS hanno evidenziato una buona qualità dell’organizzazione delle Breast Unit umbre, che presentano caratteristiche in linea con gli standard previsti dalle linee guida nazionali e dove l’approccio multidisciplinare e il lavoro di squadra sono consolidati. I principali punti di criticità, che riguardano due centri su quattro, sono l’assenza del datamanager – necessario per la raccolta, e l’analisi dei dati relativi ai casi trattati – e la mancanza della rilevazione della qualità percepita dalle pazienti, “un aspetto imprescindibile per migliorare la modalità di erogazione del servizio, l’informazione e la comunicazione alle donne” ha sottolineato Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. “Centrale anche rafforzare il coinvolgimento delle associazioni, perché sono la vera cinghia di congiunzione tra le pazienti, i professionisti e la struttura”, ha aggiunto.

Un problema urgente, risultato dall’indagine, è dato dalla mancanza di un PDTA regionale e di una commissione di coordinamento e monitoraggio della rete senologica, che possa anche assicurare anche il collegamento tra centri screening e Breast Unit, ad oggi ancora inesistente. “Per curare bene occorre un controllo di qualità – ha osservato Luigi Cataliotti, presidente di Senonetwork -.

Per questo è essenziale che la Regione metta a disposizione di tutti i centri un database per la raccolta dei dati”. “Il nuovo piano sanitario di prossima approvazione avrà proprio l’obbiettivo di rafforzare le reti” ha assicurato Massimo Braganti, direttore regionale Salute e Welfare. “In senologia – ha aggiunto – l’attivazione della rete costituisce un elemento determinante anche per evitare l’esodo delle pazienti nelle altre Regioni e quindi stiamo lavorando in questa direzione, per permettere la condivisione dei dati tramite un database regionale, assicurare l’integrazione tra screening e Breast Unit e migliorare la comunicazione alle donne”.

“Siamo soddisfatte del confronto costruttivo di oggi e dell’assunzione di impegni da parte della Regione – ha dichiarato Rosanna D’Antona -. Le associazioni della nostra delegazione Europa Donna-Umbria sono coese, preparate e pronte a dare il loro contributo. Il nostro auspicio è che la disponibilità all’ascolto e alla collaborazione dimostrata dalle Istituzioni regionali si traduca in un effettivo coinvolgimento delle associazioni nei tavoli di coordinamento e monitoraggio delle reti senologica e oncologica”.

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