giovedì, 25 Aprile, 2024
Politica

Draghi: i giovani veri protagonisti, ascoltiamoli. Pubblico-privato insieme per l’ambiente

Cop26. A Glasgow la partita finale sul clima

“Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro”. Il premier Mario Draghi ha parole di riconoscenza verso i giovani. Li indica come i veri protagonisti in quella grande urgente priorità di portare in salvo il pianeta prima di una catastrofe ambientale. Draghi ascolta le dichiarazioni dei giovani attivisti chiamati ad inaugurare il summit. “I discorsi che abbiamo appena ascoltato mi hanno colpito profondamente. Negli ultimi anni, i giovani ci hanno reso un servizio portando il tema del clima al centro del nostro dibattito politico. I giovani sono stati al centro del Vertice Pre-COP di Milano. A Glasgow, noi dobbiamo renderli orgogliosi”, sottolinea Draghi alla cerimonia di apertura della Cop26.

Draghi e Johnson

L’intervento del premier italiano insieme a quello del premier Britannico, Johnson inaugurano la conferenza internazionale Onu sul clima, aperta ieri a Glasgow che si svolgerà fino al 12 novembre. L’Italia insieme al Regno Unito sono i Paesi che hanno la responsabilità condivisa dell’evento che si annuncia determinate per il futuro del pianeta. Tutti gli stati dell’Onu, firmatari dell’Accordo di Parigi sul clima dovranno aggiornare i loro impegni di taglio delle emissioni di gas serra, presi nel 2015 e ormai insufficienti.

L’appello del presidente Usa

Come primo accorato intervento quello di Joe Biden come segno di impegno e determinazione di una superpotenza. “Faremo quello che è necessario o faremo soffrire le future generazioni? Questo è il decennio decisivo sul clima, e la finestra si sta chiudendo rapidamente. Glasgow deve dare il calcio di inizio al cambiamento. Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell’interesse di tutti. Dobbiamo investire nell’energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030″.

Draghi, salto quantico

Il premier italiano nel suo discorso di apertura del World Leaders Summit, sollecita interventi immediati.
“Questa Cop26 deve essere l’inizio di un nuovo slancio, un salto quantico nella nostra lotta contro il cambiamento climatico. I soldi non un problema, spenderli veloce e bene”

Dialogo e impegno

Draghi ricorda come nel G20 di Roma appena concluso sono stati fatti passi nella giusta direzione.
“Grazie a un costante dialogo e alla cooperazione, abbiamo compiuto buoni progressi nell’affrontare il cambiamento climatico. I Paesi del G20”, ricorda, “rappresentano circa il 75% delle emissioni globali di gas serra e circa l’80% del PIL mondiale. Al vertice dello scorso fine settimana a Roma, gli Stati membri del G20 hanno concordato che dobbiamo limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi e si sono impegnati a raggiungere emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo. Abbiamo deciso di intensificare le nostre azioni a partire da questo decennio, migliorare i nostri contributi nazionali determinati e interrompere il finanziamento pubblico internazionale del carbone entro la fine del 2021”.

Clima, patto pubblico-privato

Draghi raccoglie l’appello è la proposta del principe Carlo, – invitato al summit di Roma come ospite speciale – di una sinergia tra pubblico e privato “Dobbiamo rafforzare i nostri sforzi sui fondi per il clima. Dobbiamo far lavorare insieme il settore pubblico e privato, in modi nuovi”, il premier poi cita il leader inglese ed è in sintonia con lui. “Johnson ha sottolineato la quantità di denaro disponibile: decine di trilioni. Ma ora dobbiamo usarli, dobbiamo trovare un modo intelligente di spenderli velocemente. Abbiamo bisogno che tutte le banche multilaterali e in particolare la Banca mondiale condividano con il settore privato i rischi che il privato non si può permettere. Abbiamo bisogno di piattaforme. Johnson ci ha dato la buona notizia che i soldi non sono un problema se vogliamo usarli bene”.

Clima e difesa della pace

Il tema delle migrazioni, delle carestie, dei conflitti sono per Draghi una minaccia globale alla pace. “Il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali”, evidenzia ancora il premier, “può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci”.
Accelerare gli interventi “Ora, qui alla COP26 dobbiamo andare oltre, molto più di quanto abbiamo fatto al G20”, auspica Draghi, “Dobbiamo accelerare il nostro impegno per contenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5 gradi. Dobbiamo basarci sull’accordo del G20 e agire in modo più rapido e deciso”.

I giovani siano protagonisti

A Glasgow per Draghi i giovani devono essere protagonisti ed ascoltati. “Noi dobbiamo renderli orgogliosi. La Cop26 deve essere l’inizio di una campagna permanente contro il cambiamento climatico. E i nostri giovani devono essere al centro di questo processo.
Intendiamo trasformare l’evento “Youth 4 Climate” che abbiamo tenuto a Milano in un appuntamento fisso di tutte le COP. Le generazioni future ci giudicheranno per ciò che otteniamo o che non riusciamo a raggiungere. Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro”.

Johnson cita James Bond

Il premier britannico Boris Johnson invoca l’immagine di James Bond, “il figlio più famoso di Glasgow”, ricorda, ma quello del clima non è una fiction. Johnson avverte “questo non è un film”, la minaccia è reale che “l’orologio corre in modo furioso” e che le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l’appello ad agire ora, prima che sia “troppo tardi”.
Johnson cita le parole dell’attivista Greta Thunberg, e ricorda che dopo l’Accordo di Parigi del 2015 il mondo ha fatto troppo “bla bla bla”. “Ora è il momento di agire”, insiste il premier Britannico, richiamando l’obiettivo di fermare il surriscaldamento della Terra sotto il tetto di 1,5 gradi. “Le tecnologie, le idee, i finanziamenti ci sono, ma serve “la buona volontà”. Facciamo sì che questa conferenza, esorta infine Johnson, sia l’inizio d’una marcia per “disinnescare la bomba, l’inizio della fine del cambiamento climatico” se no le future generazioni “non ci perdoneranno”.

Fermare il disastro

“Stiamo ancora andando verso il disastro climatico. I giovani lo sanno. Ogni Paese lo vede”, commenta con grande preoccupazione il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, “I piccoli stati insulari in via di sviluppo – e altri vulnerabili – lo stanno vivendo. Per loro, il fallimento non è una possibilità. Il fallimento è una condanna a morte”.
Il principe Carlo: siamo in guerra “Il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica”, sottolinea con particolare partecipazione il principe Carlo nel suo discorso, “da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta”. “Dobbiamo metterci sul piede di guerra”, indicando nel paragone con la pandemia da Covid che ha dimostrato quanto “devastante” possa essere una crisi globale. “Il surriscaldamento della Terra rischia di essere un pericolo “ancor più grave” e micidiale per il futuro dell’umanità. Nel suo discorso il principe Carlo torna ad indicare nella collaborazione fra il pubblico e il settore privato per finanziare la transizione verso il dopo uso del carbone per un’economia più sostenibile. Un accordo tra strutture pubblico e interventi privati, necessario anche per sostenere i per i Paesi poveri che non riuscirebbe da soli ad attuare nessuna riforma ambientale.

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