venerdì, 26 Aprile, 2024
Politica

Garbatella, la politica nel cuore

Sarebbe bene che gli italiani tornassero a vivere la politica anziché seguirla solo sulla tv e sui social. La politica potrà riprendere il suo ruolo solo se rinascerà dal basso. Ogni quartiere dovrà tornare ad avere i suoi circoli politici, che sul territorio dovranno scontrarsi e confrontarsi.

I media hanno addormentato le coscienze e gli fanno vivere una vita surreale come in un social film.

Sono tornato, per un servizio, dopo tanti, alla Garbatella, che è uno storico quartiere romano dove la vita, ho potuto constatare scorre ancora coi suoi tempi e flussi umani. Camminando ho visto le targhe degli ormai spariti partiti: da quello repubblicano a quello comunista passando per quello della Democrazia cristiana. Quello che mi ha stupito è che alcune targhe erano di addirittura di marmo ed erano incastonate nei muri, altre coprivano l’intera saracinesca d’ingresso rigorosamente chiusa, altre ancora fissate sui portoncini dei seminterrati. Tutto però dà il senso del politicamente finito.  

Qualche bar, eccezionalmente, suda ancora di politica come se nulla fosse cambiato ma, se guardi i volti degli interlocutori , scopri che la loro età è troppo vicina agli ottanta.

Mi ha preso una certa nostalgia e sono voluto andare anche davanti al bar della Garbatella dove hanno girato la fiction “i Cesaroni”, ma qui tutte le anime erano immobili e silenziose, gli unici rumori erano quelli dei bicchieri e delle tazzine del caffè. 

Ho cercato di immaginare la Garbatella che conoscevo io e dove andavo a giocare a biliardino per fare la sfida San Giovanni Vs. Garbatella. Non ho trovato nulla. Neppure quel suono di rimbalzo delle pallette di finto osso che sbattevano sulle sponde. E mi ha rattristito anche il non sentir dire “chi perde paga”. 

Le città come i paesi devono tornare ad ospitare, nelle loro piazze, i litigi politici e le animate discussioni sul “governo ladro”. 

Desidero darvi questi pensieri per ringraziarvi dell’affetto che state dimostrando a questo nostro quotidiano che dopo oltre sessant’anni ha riaperto “la discussione” come in una vecchia piazza romana.

E da queste colonne vi invito a rifrequentare il vostro bar e a rialzare le saracinesche dei circoli di partito, magari aprendoci anche un patronato o una sezione di un caf. 

Chi può scenda, nel tempo libero, lasciando il telefonino a casa e inizi a parlare col suo amico di condominio che ora, non saluta oltre al di là un …‘giorno e …’sera.

Ho visto il mercato coperto e ci sono voluto salire. Mi è quasi venuto da piangere vedendo uno spaccato di vera umanità che non vedevo da decenni. Coppie anziane sottobraccio davanti al banco della frutta, bambini sui monopattini e sulle biciclette con le due rotelline, i venditori che ti chiamavano per offrirti l’assaggio. 

Non è nostalgia è semplicemente cronaca  di un tempo passato che deve ritornare ad accendere i  cuori di chi della sua vita vuole farne un esempio per i giovani. 

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