venerdì, 29 Marzo, 2024
Europa

Ue, un adulto su cinque non ha il diploma

La Rete Eurydice della Commissione europea ha pubblicato il rapporto “Adult education and training in Europe: Building inclusive pathways to skills and qualifications”. Attraverso otto capitoli, il rapporto analizza come i paesi europei promuovono l’apprendimento permanente, con particolare attenzione alle politiche e alle misure attuate per sostenere l’accesso alle opportunità formative da parte degli adulti con bassi livelli di competenze di qualifiche. Il rapporto esplora, fra le altre cose, come a livello nazionale sono coordinate le iniziative di istruzione e formazione degli adulti e se le strategie nazionali promuovono l’accesso alle opportunità formative. Inoltre, lo studio presenta una mappatura dei programmi finanziati anche con fondi pubblici aperti agli adulti e l’esistenza di misure di sostegno e di orientamento per i meno qualificati. Il rapporto è stato sviluppato attorno alle priorità stabilite dalla Raccomandazione del Consiglio sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze.

I suoi contenuti sono in linea con le più recenti politiche europee che sottolineano l’importanza di investire nelle competenze degli adulti e nell’apprendimento permanente. Ci si riferisce in particolare al Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali con il suo ambizioso obiettivo del 60% di partecipazione degli adulti all’istruzione e formazione entro il 2030. Dai dati di contesto emerge che nel 2019 il 21,6% degli adulti di età compresa fra 25 e 64 anni (51,5 milioni di persone, circa un adulto su cinque), non ha raggiunto il livello di istruzione secondaria superiore. Alcuni di questi adulti hanno abbandonato il sistema di istruzione senza neanche completare il livello secondario inferiore (circa il 5,3% degli adulti pari a 12,5 milioni di persone), con le percentuali maggiori nei paesi dell’Europa meridionale. In Italia la media degli adulti con un livello di istruzione inferiore al secondario superiore si attesta al 37,8%, mentre la media di coloro che non hanno raggiunto il livello secondario inferiore è del 5,3%.

Il rapporto analizza poi in dettaglio i livelli di qualifica per provenienza e per età degli adulti. In termini di partecipazione alle opportunità formative, tuttavia, si è registrato un lento ma costante aumento nella partecipazione degli adulti nei percorsi di istruzione e formazione, con la media europea che è aumentata dal 7,9 del 2009 al 10,8 nel 2019, anche se a causa della pandemia da Covid-19, nel 2020 c’è stata una lieve flessione della media europea di partecipazione. In Italia si è passati da circa il 6% di partecipazione nel 2009, all’8,1% nel 2019 anche per effetto della riforma del sistema di Istruzione degli adulti (IDA) che ha inserito l’offerta formativa nel sistema nazionale di istruzione e formazione rendendola gratuita e istituendo i CPIA come istituzioni deputate all’istruzione degli adulti.

Quasi tutti i paesi europei hanno adottato documenti strategici o iniziative politiche finalizzate al sostegno di adulti con bassi livelli di competenze o basse qualifiche promuovendo, per esempio, l’accesso alle opportunità formative, un sostegno formativo individualizzato, o un sostegno economico per aumentare il livello di partecipazione. Inoltre, circa la metà dei paesi europei riferisce di aver stabilito, nei propri documenti strategici, obiettivi nazionali relativi all’istruzione e formazione degli adulti con bassi livelli di competenze di base e di qualifiche. In linea con questi dati, l’Italia si è dotata di un documento strategico, il Piano nazionale di garanzia delle competenze della popolazione adulta inserito nel documento di implementazione della Raccomandazione del Consiglio Percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti.’

La fonte primaria del rapporto sono le informazioni raccolte dalle unità nazionali della Rete Eurydice, di cui è parte anche l’Unità Eurydice Italia, che rappresentano 42 sistemi educativi di 37 paesi europei. Questi dati sono stati incrementati da dati quantitativi e qualitativi provenienti da altre organizzazioni quali Cedefop, Eurostat e OCSE.

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