Il pensiero comune – non odierno ma sempiterno – ci conduce ad attribuire determinate categorie etiche ad un sesso piuttosto che ad un altro. Mi spiego: non ci verrebbe mai in mente – o comunque ci parrebbe alquanto stonato o addirittura assumerebbe i toni boccacceschi dell’ironia più borderline, parlare di uomo come di una meretrice (licenza poetica a parte). Non abbiamo mai diviso gli uomini in “facili” o signorine perbene – e forse è giusto che sia sempre stato così. Del resto, in nome di un principio – seppure sacrosanto – non si possono cancellare secoli di storia: le radici per cui ci distinguiamo ed identifichiamo in un modo o in un altro.
I FACILI NON HANNO SESSO
Però ci si può rendere conto che indipendentemente dall’attribuzione nel corso dei secoli di etichette più o meno inconsuete, certi spiriti ci sono sempre stati, e non hanno mai avuto sesso. Non mi riferisco all’Uomo da marciapiede (Midnight Cowboy) del ’69 di Schlesinger interpretato da Jon Voight – film dalla struggente tenerezza che riesce a divorare la spietatezza della grande metropoli americana di New York grazie al rapporto d’amicizia tra l’improvvisato gigolò Voight e lo zoppo Dustin Hoffman, che vive di espedienti e piccole truffe; ma a qualcosa di più sottile e quasi quotidiano.
L’IDENTIFICAZIONE TRA SIMILI
Mi è capitato più volte di scorgere la mercificazione dello spirito – e probabilmente anche del corpo – negli uomini all’apparenza più potenti. Mi chiedevo: perché un uomo risolto e risoluto propende nettamente per donne – ma in generale sarebbe più corretto dire: per persone – cosiddette “facili”? Perché aiuta e comprende individui di questo tipo, che intraprendono con lui un rapporto di scambio solo maldestramente travestito da “relazione”, e dimostra invece fastidio per chi possiede un’etica e da lui non pretende nulla se non affetto? La risposta era praticamente già insita nella domanda stessa: perché un’etica lui non ce l’ha; perché è proprio identico a quelle donne, a quelle persone; perché lui ha fatto lo stesso: prostituendo nel corso della vita e nelle più svariate forme lo spirito con altri uomini più forti di lui o magari – ed è meno raro di quanto si creda – proprio l’involucro in gioventù e forse per fare carriera.
IL PREZZO DELLO SPIRITO
Se in effetti i midnight cowboys non sono tutti ingenui e sprovveduti come Jon Voight, le squillo non sono tutte come Pretty Woman: buona ed imbranata e probabilmente più pura e pulita di molte persone “perbene”. Questo per dire che sono innumerevoli i sotto-mentite-spoglie disposti a tutto per un avanzamento di carriera, per vincere un concorso, un dottorato, per raggiungere un piccolo grande risultato.
Ma a che prezzo? Anche agli spiriti più torbidi ne è richiesto uno – e sarà calibrato a seconda del tipo di spirito che si vende. Un po’ come vendere l’anima al diavolo: ci sembra una favoletta, eppure non ho mai conosciuto nessuno di questi uomini e donne che conducesse un’esistenza felice: la sofferenza perenne è solo uno dei prezzi da pagare, insieme con il vuoto interiore, e con la consapevolezza personale e di tutti gli altri di non aver mai meritato nulla.