Da maggio a giugno Confturismo riduce gli entusiasmi sulla ripresa economica. Il clima, per la Confederazione associata a Confcommercio, si è raffreddato, con 10 milioni di italiani che non hanno deciso se partire o rimanere a casa. Nel contempo aumenta la propensione a ridurre la lunghezza della vacanza principale rispetto a quanto si rilevava solo un mese fa. “In generale, 3 intervistati su 10 faranno quest’estate meno giorni di vacanza che nel 2019”, scrive Confturismo, “e 5 su 10 si attesteranno sullo stesso numero di giorni. A proposito dell’effetto freno di cui parlavamo, cresce al 38% dal 29% registrato a maggio la quota di coloro che preferiscono non fare vacanze per il rischio pandemico”.
Meno spese un vacanza
Cala anche il dato della spesa: il dato di maggio indicava che per la principale vacanza estiva gli italiani avrebbero speso in media 1.200 euro a persona, incluse spese di trasporto, alloggio, pasti e varie, invece a giugno la quota scende a 1015 euro. Sale ulteriormente, seppure solo di 2 punti percentuali dal 62% al 64%, la quota di coloro che scelgono il mare e le coste italiane come meta per l’estate 2021, mentre restano sostanzialmente stabili le altre tipologie di destinazione, con quote ampiamente sotto il 10% per città d’arte e per i borghi. Stabile anche la ripartizione dei viaggi tra mete nazionali ed estere, con un 87% di preferenze per le prime, mentre per le seconde il 13% continua a distribuirsi quasi esclusivamente su Spagna, Grecia e Francia nell’ordine: in ogni caso Europa, mentre il traffico intercontinentale rinvia al 2022 la possibile ripresa.
Giugno debolissimo
Per il presidente di Confturismo, Luca Patanè: “Giugno è stato debolissimo anche per la domanda nazionale, europei se ne continuano a vedere pochi, americani e asiatici praticamente nessuno e settembre non decolla nelle intenzioni di vacanza. La ripresa del turismo è molto più lenta e parziale del previsto mentre per il settore, uscito da un 2020 disastroso e reduce da un primo trimestre 2021 con riduzioni di arrivi e presenze nell’ordine del 70% rispetto all’anno prima”.
Aiuti in ritardo
Altro tema che Confturismo rilancia è quello degli aiuti alle imprese che arrivano con grande ritardo.
“Continuano ad arrivare con il contagocce gli aiuti stanziati da inizio pandemia. Siamo o non siamo il 13% del PIL nazionale? E allora basta perdere tempo”, sottolinea Patanè, “Si affronti la situazione con provvedimenti urgenti ed immediatamente operativi”.