mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Nel 2021 il far politica è un atto di amore per la collettività?

In questa fase così complessa della politica italiana, in cui ad una situazione di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 e la conseguente emergenza economica, si aggiunge l’assenza di un effettivo consenso da parte della stragrande maggioranza delle Regioni nei confronti della rappresentanza politica in Parlamento.
Pertanto ci rivolgiamo, come operatore culturale, ai Rappresentanti della Politica con la P maiuscola che hanno l’obiettivo di fare del bene comune riunito in uno Stato, o città, o provincia, o classe, o partito. La qualità e la discriminante in ogni attività sta nel modo di lavorare, nello scopo e nei mezzi utilizzati con efficienza ed efficacia: due principi base che si insegnano nelle Università e nei Politecnici ai futuri responsabili della classe dirigente.

Segnaliamo che, dopo 101 anni, suonano ancora attuali gli insegnamenti di Don Luigi Sturzo che resta per noi un importante riferimento d’insegnamento di Etica e Cultura politica. Così si esprimeva Don Luigi Sturzo:
“Ma cos’è mai questa politica, che così in fretta e a gran voce da tanta parte del genere umano viene ripudiata e maledetta? Deve essere di sicuro…indegna del consorzio degli uomini per bene…Eppure la politica non guasta, ma rivela gli uomini “Le occasioni-si legge nell’imitazione di Cristo– e le tentazioni non rendono fragile l’uomo, ma mostrano quale egli sia, quanto valga.”(L. Sturzo, Il Partito Popolare Italiano, Zanichelli, vol. II, p.78).
In pratica “Il far politica è un atto di amore per la collettività”.

Per continuare con altre considerazioni che riguardano il nostro tempo nell’era digitale, un Movimento politico, che voleva aprire il Parlamento come una scatola di tonno o di sardine, ha dimostrato i limiti dovuti all’assenza di un retroterra culturale, di un riferimento di base che può essere ridotto e circoscritto a Rousseau e alla piattaforma digitale che ne prende il nome. Non può con un’oligarchia di poche decine di migliaia di soci iscritti dettare l’agenda politica e le scelte da fare per 60 milioni di cittadini.
Dopo l’eredità della Costituzione della Repubblica da parte dei padri fondatori, e dopo due guerre mondiali con milioni di morti che si sono sacrificati per darci la Libertà, non possiamo subire la cultura di “uno vale uno”, in spregio al senso e all’utilità sociale che esprimono quelle persone che hanno accumulato una qualificata esperienza di lavoro professionale in diversi ruoli nella società sia per abilità, sia per competenze specialistiche, sia per risultati positivi. Di queste persone un Paese ha bisogno per la sua Governance.

Ritorniamo a Don Sturzo e all’attualità del suo Insegnamento:
“La politica è per sé un bene: il far politica è, in genere, un atto di amore per la collettività…Il fare una buona o cattiva politica, dal punto di vista soggettivo di colui che la fa, dipende dalla rettitudine dell’intenzione …l’amore del prossimo in politica deve stare di casa…non consiste né nelle parole, né nelle moine: ma nelle opere e nella verità. (L. Sturzo. La vera vita. Sociologia del soprannaturale (1943), Bologna 1960, 247).

Allora chiediamoci se i politici del Governo giallo-rosso riusciranno a rendersi conto dei loro limiti o vorranno invece per forza restare al governo senza cambiare il passo, i contenuti, la tempestività e la qualità delle scelte politiche, ascoltando i bisogni delle classi intermedie e dei territori regionali nelle loro diversità.
Non basta spostare miliardi di euro da un capitolo di spesa ad un altro capitolo senza fondate motivazioni e argomentazioni progettuali corrispondenti ai bisogni reali dei cittadini, di uomini e di donne, dell’intera comunità. Il Paese e le istituzioni non appartengono a un Partito o a una coalizione ibrida di Partiti, ma al Popolo che delega temporaneamente una maggioranza coesa a governare sulla base di un programma elettorale e nel rispetto di un manifesto elettorale, di valori etici e costituzionali. Se non è più così lo si espliciti, perché la generazione dei Millennials non venga ingannata per il suo futuro.
Si può avere Trasparenza e Responsabilità etica in politica?
Noi confidiamo nelle migliori intelligenze disponibili e soprattutto nella lungimiranza di Sergio Mattarella, Presidente di tutti gli Italiani.

Antonino Giannone, Prof.Leadership and Ethics
Presidente Comitato Scientifico Fondazione Democrazia Cristiana

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