Una misura efficace che aiuta le imprese, le famiglie e anche lo Stato. Con queste motivazioni la Confartigianato chiede che il superbonus 110% per l’edilizia sua prorogato fino al 2023, “dotandolo di adeguate risorse finanziarie aggiuntive”. È la richiesta che il Presidente di Confartigianato Marco Granelli rivolge al Governo e in particolare al Ministero dell’Economia.
“Il superbonus 110%”, osserva Granelli, “è una delle misure più efficaci per contribuire al rilancio delle attività produttive e alla riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che stanno mostrando di apprezzare e utilizzare questo strumento”.
Il Presidente Granelli chiede quindi che venga rispettata la volontà del Parlamento che ha chiesto la proroga del superbonus almeno fino al 2023. “Per utilizzare al meglio le opportunità offerte dall’incentivo”, sostiene ancora il Presidente di Confartigianato, “è necessario un finanziamento aggiuntivo di almeno 20 miliardi per i due anni di proroga già annunciati al 2022. Sono risorse indispensabili per rendere realmente utilizzabile il superbonus. In questa fase così delicata della nostra economia”, conclude il presidente di Confartigianato, “è essenziale fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini per consentire loro di programmare gli interventi previsti dall’incentivo. In caso contrario, avremmo sprecato l’ennesima occasione per trasformare gli annunci in azioni concrete”. Nel frattempo in Parlamento la proposta più ricorrente è l’estensione temporale dell’agevolazione: molti emendamenti chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre 2022, altri al 2023, al 2024 o al 2025. Ricordiamo che, secondo la normativa vigente, il superbonus 110% scadrà il 31 dicembre 2021 (il 30 giugno 2022 solo per l’edilizia sociale).
Tra gli emendamenti che riscrivono parte dell’articolo 119 del Decreto Rilancio, c’è quello firmato da più di 60 deputati che chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre 2023. L’emendamento propone anche una modifica molto attesa: l’inclusione nella casistica degli immobili agevolabili dei condomìni posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti. Questo risolverebbe il problema dell’esclusione dal superbonus 110% di tanti immobili plurifamiliari non formalmente costituiti in condominio perché non appartenenti a più proprietari.