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Furti in casa, le regole per evitare brutte sorprese. Le indicazioni anti assalti della Cna

Nel 2025 la stima è di 175 mila intrusioni e rapine in appartamento. Come mettere a punto una difesa che scoraggi i ladri
venerdì, 15 Agosto 2025
2 minuti di lettura

La stima è presto fatta: per il 2025 c’è un furto in casa ogni tre minuti, che significa venti all’ora, oltre 175mila in un anno. I calcoli e sul come difendersi arrivano dalla Confederazione nazionale degli artigiani (Cna)
Mare o montagna? In giro o stanziali? In Italia o all’estero? Tra tanti dilemmi una certezza in comune ce l’hanno gli italiani che stanno partendo per le vacanze: trovare la casa svaligiata al proprio rientro”, scrive la Cna, a temerlo, secondo una indagine della Confederazione sono più di sette maggiorenni su dieci.“Un dato oltre tutto in crescita rispetto allo scorso anno”, segnala la Cna.

C’è anche chi non denuncia

Il furto è la rapina sono reati che intimoriscono particolarmente. “I dati ufficiali”, rivela la Cna, “non segnalano una impennata, ma l’impressione è che molte vittime rinuncino alla denuncia: sono convinti che, a reato consumato, ci sia poco o niente da fare. Il livello è comunque impressionante”. La stima per quest’anno è di oltre 175mila assalti. Certo, bisognerà attendere i dati ufficiali a fine 2025, ma l’allarme sociale esiste. “E la paura è rinforzata dalla constatazione che sempre più spesso la presenza di persone in casa non funga da deterrenza, anzi possa dare il via perfino a episodi di violenza.
L’assenza massiccia di abitanti nei quartieri residenziali rende l’estate la stagione più rischiosa dell’anno, come dimostrano gli indici di criminalità
”.

Atteggiamenti rinunciatari

Un andamento che legittima i timori degli italiani ma, osserva la Cna, “non ne giustifica diversi atteggiamenti: il racconto dettagliato dei propri spostamenti sui social, la scarsa propensione ad assicurare l’immobile contro visite ‘sgradite’, soprattutto la mancanza dei sistemi di difesa o il mantenimento di quelli ormai obsoleti”. Mentre la criminalità segue passo passo, e talvolta sembra precederli, gli avanzamenti tecnologici, addirittura utilizzando i droni per verificare se le case sono abitate.

I modelli di difesa

I proprietari – inquilini delle abitazioni possono optare, per la Cna, per due tipi di difesa. “Il tipo basico, tradizionale: porte e finestre blindate, vetri anti-sfondamento, inferriate. E il tipo più sofisticato e all’avanguardia, tutto ‘tecnologia e controllo’ del territorio. In quest’ultimo caso, gli esperti ritengono che un buon sistema di allarme anti-intrusione debba prevenire e intercettare il tentativo di effrazione e non limitarsi a segnalare l’avvenuto ingresso indesiderato”.

Sinergia tra sistemi

Un impianto adeguato, secondo le indicazioni della Cna, deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito a protezioni volumetriche interne. “Se accoppiato agli impianti di sicurezza, un efficace sistema di video-sorveglianza”, conclude la cna, “in grado di monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio, registrandola, permette di constatare se sono sopravvenuti falsi allarmi semplicemente attuando una video-verifica”.

Imprese e gli standard da rispettare

Ma a pochi giorni dalla partenza che fare ormai? Tapparsi in casa? “Tutt’altro”, sottolinea la Confederazione nazionale degli artigiani, “Nelle poche ore che mancano al grande esodo si può ancora intervenire. Purché ci si rivolga a ditte qualificate, scartando gli improvvisatori e il fai-da-te. Le imprese specializzate, infatti, non solo posseggono una conoscenza delle tecnologie più avanzate, ma sono anche capaci di personalizzare l’impianto in base alle specifiche esigenze di sicurezza delle abitazioni. Queste imprese, inoltre, seguono rigorosi standard di sicurezzae sono in grado di fornire un supporto continuo per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi installati”.

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