
Sono state parole davvero sentite quelle che ha usato ieri Sergio Mattarella per rendere omaggio alla Guardia di Finanza in occasione del 251° anniversario dalla sua fondazione. Parole, quelle che ha utilizzato il Presidente della Repubblica, che hanno voluto rimarcare il ruolo essenziale nel garantire la difesa dell’economia sana del Paese e la tutela degli interessi collettivi. Nello specifico, ieri mattina il Capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, accompagnato da una rappresentanza del Corpo: l’occasione, per Mattarella, di fare un discorso anche carico di emozione, ricordando il cuore della missione democratica e costituzionale delle Fiamme Gialle.
“La Guardia di Finanza è una moderna forza di polizia”, le parole di Mattarella, “con competenze generali in materia economica e finanziaria, che il cuore della missione affidatale dal Parlamento pone al servizio dell’interesse generale. Un compito delicatissimo, proseguito con azioni di contrasto all’uso illecito delle risorse pubbliche, di vigilanza sulla destinazione dei fondi nazionali e comunitari, di prevenzione e repressione delle infiltrazioni criminali nei mercati”. Un’attività, ha sottolineato il Presidente, “volta a contrastare gli illeciti che ledono il tessuto sano dell’economia, assicurando tutela agli operatori economici e ai contribuenti onesti”.
Un impegno che va oltre la terraferma
L’attività delle Fiamme Gialle non si limita al solo ambito fiscale o amministrativo. Come ricordato dal Capo dello Stato, il Corpo “esercita anche funzioni di polizia del mare, contrastando i traffici illegali, di esseri umani, droga, armi, tabacchi e merci contraffatte, spesso organizzati da reti criminali transnazionali”. E proprio in questi contesti si inserisce l’azione salvifica e umanitaria dei finanzieri, “prodigatisi nel salvataggio di vite umane”. Un momento particolarmente significativo della celebrazione è stato il riconoscimento formale della Croce d’Oro al Merito alla Bandiera di Guerra del Corpo, concessa “per le innumerevoli opere di salvataggio prestate nel territorio nazionale ed estero dai finanzieri del Soccorso Alpino”.
Il Servizio Soccorso Alpino della Guardia di Finanza compie quest’anno 60 anni e, con le sue 29 stazioni operative, rappresenta “un presidio prezioso di soccorso in montagna, tutela ambientale e protezione civile”.
Un’istituzione al servizio dei principi costituzionali
Il Presidente ha voluto poi collegare l’attività della Guardia di Finanza ai valori fondanti della Repubblica: “Le Fiamme Gialle incarnano un connubio di valori e professionalità. La loro azione garantisce la legalità delle attività economiche dei cittadini e delle imprese, operando per la concreta attuazione dei principi di solidarietà inderogabile e giustizia fiscale sanciti dalla Costituzione: condizioni essenziali di ogni democrazia”. Parole che hanno espresso una chiara visione del Corpo come pilastro dello Stato di diritto, presidio delle regole, ma anche attore attivo nella costruzione di un sistema economico equo e competitivo.
Commosso il passaggio dedicato ai caduti del Corpo. Mattarella ha ricordato l’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Cristian Brenna, scomparso durante un servizio sul Monte Biaina, e ha rivolto un pensiero “a tutti i finanzieri caduti nell’adempimento del dovere”.
La gratitudine della Repubblica

Il 4 giugno, ha ricordato il Capo dello Stato, sono stati firmati “i decreti di conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria di nove valorosi finanzieri, iscritti nella storia della Repubblica per aver sacrificato la propria vita con coraggio e dedizione. E mi associo al ricordo che ha fatto il Generale De Gennaro del Brigadiere Legrottaglie, dell’Arma dei Carabinieri, la cui morte ha commosso il Paese ed ha raccolto intorno a tutte le forze armate la vicinanza di tutta Italia”. “La Repubblica”, ha quindi proseguito il Presidente” è grata alle Fiamme Gialle per la loro attività. A tutti gli appartenenti al Corpo, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, va oggi il più fervido augurio”.
Nel pomeriggio le celebrazioni sono proseguite in Piazza del Quirinale, con il tradizionale cambio della Guardia d’Onore e un concerto della Banda della Guardia di Finanza, anche per testimoniare dell’identità plurale e profondamente radicata nella società italiana di questo Corpo, che unisce disciplina militare, funzione di polizia e vocazione civile.
Mattarella ricorda il giudice Mario Amato
In una giornata di certo ricca di significati, Mattarella ha voluto ricordare anche il 45° anniversario dell’assassinio del magistrato Mario Amato, ucciso il 23 giugno 1980 da un gruppo neofascista. “Con il suo lavoro Amato si era esposto al vile agguato dei terroristi. La sua memoria ci esorta alla recisa condanna della violenza contro i principi del nostro Stato costituzionale”.