Caso Bonafede, scontro sui clandestini, decreto di maggio, sono questi i nodi da sciogliere nel rapporto fra Italia Viva e il resto della maggioranza. Una situazione sempre più esplosiva che ha convinto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a convocare i renziani per un chiarimento. L’incontro è in programma questo pomeriggio. Non ci dovrebbe essere Matteo Renzi, ma una delegazione formata da Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Davide Faraone.
Il massimo della tensione si è registrato sulla proposta del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, in accordo con il Viminale, di regolarizzare i lavoratori stranieri per permettere loro di essere impiegati nei campi ed evitare che finiscano vittime del caporalato. Una sanatoria in piena regola.
“Tra le persone c’è diffidenza perché per anni si è fatta passare l’idea che i diversi sono i nemici e che gli immigrati vengono qui a toglierci il lavoro. Sono invece fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura dove rischiamo sperperi enormi per la mancata raccolta, ma anche le badanti che assistono tante persone anziane” ha dichiarato il ministro Bellanova nel corso di un’intervista radiofonica minacciando le dimissioni nel caso in cui dal governo arrivasse un no secco alla sua proposta.
E ha spiegato: “Puntiamo a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”.
Lo stop alla proposta del ministro renziano arriva dal Movimento 5 Stelle ed in particolare dalla titolare del Lavoro Nunzia Catalfo protagonista di un duro scontro con la collega. Come riportano infatti i giornali, si sarebbe tenuto ieri un vertice molto teso dove le due ministre si sarebbero scontrate frontalmente, rendendo vani i tentativi del titolare dell’Interno Luciana Lamorgese di raggiungere un compromesso.
Più che sul merito del provvedimento, i pentastellati pare siano rimasti molto infastiditi dal fatto che la proposta della Bellanova, arrivi in un momento del tutto inopportuno. I sondaggi infatti starebbero registrando un calo consistente della Lega, proprio perché l’emergenza coronavirus ha tolto a Salvini gli argomenti su cui era riuscito a costruire il suo consenso, ovvero la lotta all’immigrazione clandestina. Al contrario invece gli stessi sondaggi sembrerebbero registrare una ripresa dei 5 Stelle, anche grazie all’operato del premier Conte, che nella Fase 1 dell’emergenza sembra aver riscontrato il gradimento degli italiani (nella Fase 2 sarà tutto da vedere).
A detta dei grillini quindi, tirare fuori adesso il tema della regolarizzazione degli immigrati stranieri, è come fare un regalo a Salvini, un modo insomma per riportare l’immigrazione al centro del dbattito politico e permettere così al Carroccio di tornare a picchiare duro contro l’esecutivo riacquistando piena visibilità mediatica. Nella maggioranza si starebbe lavorando ad un accordo ma per la Bellanova, che prima di essere una parlamentare di Iv è stata una sindacalista impegnata nella Cgil, la regolarizzazione è diventata un punto d’onore. Al punto da dichiarare: “Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria”.
Ci proverà Conte questo pomeriggio a calmare le acque, anche se la strada è tutta in salita.Perché i renziani sono decisi a fare chiarezza anche sullo scontro fra il Ministro della Giustizia grillino Alfonso Bonafede e il procuratore antimafia e membro del Consiglio superiore della Magistratura Nino Di Matteo. A Renzi e company le smentite di Bonafede non bastano, vogliono sapere i motivi per cui il ministro ha deciso di non nominare più Di Matteo a capo dell’Amministrazione penitenziaria. E non escludono di chiedere le dimissioni del ministro. Del resto con Bonafede Italia Viva ha ancora aperto lo scontro sulle intercettazioni e le accuse di Di Matteo potrebbero essere la classica goccia determinante a far traboccare il vaso.
Poi, altro capitolo spinoso, le misure economiche da inserire nel Decreto di maggio che i renziani giudicano del tutto insufficienti per far ripartire l’economia. Italia Viva è critica su tutta l’impostazione della Fase 2 che giudicano sbagliata, dal momento che lascia fuori dalla ripartenza settori strategici dell’economia, mettendo in grave crisi la sopravvivenza di diverse aziende. E se la Bellanova è sul piede di guerra per la sanatoria degli immigrati, un’altra ministra renziana. quella della Famiglia Elena Bonetti, accusa l’Esecutivo di aver dimenticato le famiglie non prevedendo adeguati sostegni economici e non considerando i gravi problemi che la chiusura delle scuole comporterà ai genitori.
Conte da giorni è bersagliato da tutte le parti, da Confindustria alle associazioni delle piccole e medie imprese e i problemi interni alla maggioranza non fanno che indebolire l’Esecutivo. Per questo il premier ha deciso di convocare i rappresentanti di Italia Viva per tentare una tregua. Va detto che le ultime dichiarazioni di Conte, che ha annunciato la disponibilità ad anticipare alcune riaperture, ha contribuito ad attenuare la tensione, che però continua a restare alta. Il premier cercherà di venire incontro alle richieste dei renziani, ma pare voglia la garanzia che da parte loro non arrivino sgambetti all’esecutivo e soprattutto non vi sia la volontà reale di aprire una crisi di governo. (Lo_Speciale)