venerdì, 28 Febbraio, 2025
Agroalimentare

Made in Italy. Coldiretti: sul cibo la stangata dei dazi Usa costerà 2 miliardi

A pagare le tariffe aggiuntive saranno i consumatori americani e le imprese produttrici italiane

Una stangata di 2 miliardi di euro e un calo delle vendite. È il conto stimato dalla Coldiretti se ci sarà un dazio del 25% sulle esportazioni agroalimentari Made in Italy negli Usa. A pagarne le conseguenze sono i consumatiti americani e le imprese italiane. Analisi e proiezioni sono rese note dalla Coldiretti che ha elaborato i dati Istat relativi alla minaccia del presidente Usa di imporre tariffe aggiuntive sulle merci europee.

I prodotti sotto la scure

Un rischio, fa presente la Coldiretti, che pesa sul record fatto segnare nel 2024 dalle esportazioni di cibo Made in Italy negli States, saliti al valore di oltre 7,8 miliardi di euro. “Se i dazi dovessero interessare l’intero agroalimentare, il costo stimato per le singole filiere sarebbe di quasi 500 milioni solo per il vino, circa 240 milioni per l’olio d’oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi”, calcola la Confederazione, “Una vera e propria stangata che farebbe calare gli acquisti da parte dei consumatori americani”. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, i dazi imposti durante la prima presidenza Trump su una serie di prodotti agroalimentari italiani hanno portato a una diminuzione del valore delle esportazioni (confronto annuale tra 2019 e 2020) che è andata dal -15% per la frutta al -28% per le carni e i prodotti ittici lavorati, passando per il -19% dei formaggi e delle confetture e il -20% dei liquori. Ma anche il vino, seppur non inizialmente colpito dalle misure, aveva fatto segnare una battuta d’arresto del 6%.

Made in Italy piace agli USA

“L’imposizione di dazi sulle nostre esportazioni aprirebbe ovviamente uno scenario preoccupante, tanto più in considerazione dell’importanza che il mercato statunitense ha per le nostre produzioni agroalimentari e non solo”, osserva il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, “Negli Usa l’agroalimentare italiano è cresciuto in valore del 17% contro un calo del 3,6% dell’export generale, confermando ancora una volta che il cibo italiano è un simbolo dell’economia del Paese. Per questo crediamo che debbano essere messe in campo tutte le necessarie azioni diplomatiche per scongiurare una guerra commerciale che danneggerebbe cittadini e imprese europee e americane”.

Le mosse dell’Europa

Per la Coldiretti inoltre resta da capire quale potrebbe essere la ritorsione dell’Unione Europea all’eventuale imposizione dei dazi Usa. “Alla mossa della prima presidenza Trump”, ricorda la Confederazione, “l’Europa aveva risposto apponendo tariffe aggiuntive del 25% su una serie di prodotti simbolo del Made in Usa agroalimentare come ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane, oltre a salmone, noci, pompelmi, vaniglia, frumento, tabacco, cacao, cioccolato, succhi di agrumi, liquori come vodka e rum”.

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