sabato, 11 Gennaio, 2025
Attualità

Tajani a Damasco incontra al-Jolani, poi a Beirut con Aoun

"L'Italia ponte tra Siria e Ue". Calca nella moschea Omayyadi, 3 morti. Lo studio: i morti a Gaza potrebbero essere molti di più. Kirby: "Possibile accordo su ostaggi prima che Trump si insedi"

“Noi vogliamo essere un ponte tra la nuova Siria e l’Ue”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa in Siria, a Damasco, dove ha incontrato il presidente ad interim Ahmed Al Shaara, noto come al-Jolani. “Noi vogliamo fare di più”, ha aggiunto Tajani, “e lo vogliamo fare anche con l’utilizzo della Cooperazione allo sviluppo italiana. Abbiamo un ambasciatore qui e vogliamo essere vicini al popolo siriano e sostenerlo in tutti i settori”. Non solo, ha detto il ministro degli esteri, “rilanciare la cooperazione economica tra Italia e Siria in settori cruciali come l’energia, l’agricoltura e la salute”, ha aggiunto Tajani, ma “anche a livello culturale vogliamo collaborare, ho proposto per esempio una collaborazione tra università”. “Il dialogo interculturale è fondamentale per la stabilità e la pace”, ha aggiunto Tajani, “siamo 2 Paesi con una grande storia alle nostre spalle e abbiamo una comune cultura mediterranea”. Da parte sua, durante la conferenza stampa con Tajani il ministro degli esteri siriano Asaad Hassan al-Shibani ha affermato che visiterà i paesi europei a breve.

Calca nella moschea Omayyadi, 3 morti

Durante la visita, Tajani ha visitato la moschea degli Omayyadi, la più grande della città e una delle più antiche e belle al mondo. Poche ore dopo la sua visita, almeno tre persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite in una calca. In una nota la Difesa civile siriana ha spiegato che l’incidente è stato provocato da un annuncio apparso sui social media di una imminente distribuzione di pasti gratuiti nel cortile della celebre moschea. “Esprimo cordoglio per le vittime del grave incidente – ha scritto su X il ministro Tajani – Ero lì poche ore prima per testimoniare la volontà del governo italiano a favorire il dialogo interreligioso. Prego per la salute dei feriti”.

Tajani a Beirut, “elezione Aoun aiuta pace nella regione”

In seguito, di rientro da Damasco, il vicepremier ha fatto tappa a Beirut anche per congratularsi con il neopresidente libanese, Joseph Aoun, eletto giovedì, colmando un vuoto politico durato oltre due anni. “È stato un grande piacere poter portare il saluto dell’Italia al nuovo presidente della Repubblica del Libano, Joseph Aoun. Consideriamo questa elezione un fatto molto importante, non solo per il Libano ma per l’intero Medio Oriente. Avere un presidente del Libano riconosciuto come una personalità molto autorevole aiuta il lavoro di tutti per la pace in questa regione” ha detto Tajani a margine dell’incontro con il neoeletto presidente libanese.

Meloni: Aoun sarà una guida sicura

Gli fa eco la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dichiarando: “Desidero rivolgere, a nome mio e del Governo italiano, le congratulazioni al generale Joseph Aoun. Sono convinta che saprà essere una guida sicura e autorevole per il Libano, Nazione amica dell’Italia alla quale siamo legati da storici e profondi rapporti”. Non si fermano tuttavia gli attacchi israeliani in Libano: due persone sono state uccise nel sud, ha reso noto il ministero della Sanità libanese.

Bombardamenti su Sanaa

Anche la capitale dello Yemen, Sanaa, è stata attaccata da un bombardamento aereo Israeliano rivendicato da Netanyahu: “Gli Houthi stanno pagando, e continueranno a pagare, un prezzo elevato per la loro aggressione contro di noi. Oggi abbiamo attaccato obiettivi terroristici del regime Houthi lungo la costa occidentale e nel profondo dello Yemen. Gli Houthi – ha dichiarato Netanyahu – rappresentano una minaccia per Israele e per l’intera regione. Non tollereremo attacchi ai nostri cittadini e al nostro Stato. Agiremo con determinazione e forza”.

Gaza: “Possibile un accordo prima di Trump”

Intanto una ricerca pubblicata sull’autorevole rivista medicabritannica “The Lancet” stima che il numero di morti a Gaza sia stato di circa il 40% superiore a quello di oltre 46.000 registrato dal ministero della Sanità palestinese, ritenendo più probabile che i morti siano stati 64.260, di cui il 59% donne, bambini e anziani. Si tratta del 2,9% della popolazione, “o circa un abitante su 35”, afferma lo studio. Il bilancio riguarda solo le morti violente, quindi non include i decessi dovuti alla mancanza di assistenza sanitaria acqua e cibo, né le migliaia di dispersi sotto le macerie. In questo quadro, anche se “c’è ancora molto lavoro da fare”, ha detto il funzionario Usa John Kirby in un briefingieri, un accordo sul rilascio degli ostaggi “è possibile prima dell’insediamento di Trump”, il 20 gennaio.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Giorno della Memoria, Meloni: “Con la Shoah l’umanità ha toccato il suo abisso”

Valerio Servillo

Giornata Mondiale del Rifugiato. #WithRefugees, la campagna dell’UNHCR

Francesco Gentile

Messaggio di Giorgia Meloni alla Dc riunita a Saint-Vincent: “Con la riforma costituzionale inizierà la Terza Repubblica”

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.